Un forte contrasto interiore è il vero fulcro di Sparta. Ewald ride quando gioca con i bambini. Lentamente, però, la sua risata si trasforma in un pianto. Un pianto che nessuno nota, che trova sfogo soltanto all’interno di una macchina o nella casa di riposo dove si trova suo padre. Sottili sfumature e cambi di registro che dicono più di mille parole. Ulrich Seidl (e l’ottimo Georg Friedrich) rendono alla perfezione tutto ciò e ci mostrano come il protagonista sia in realtà l’unica vera vittima delle sue stesse debolezze. Alla Viennale 2022.
Con Rimini, Ulrich Seidl, ancora una volta, ci regala uno spietato ritratto del mondo in cui viviamo, in cui a nessuno è dato di salvarsi, in cui non v’è speranza alcuna per un futuro migliore, in cui vecchie canzoni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale riecheggiano ancora per i corridoi di una squallida casa di riposo e fanno da triste leit motiv nella vita di ognuno di noi.
Con In the Basement Ulrich Seidl scava nell’intimo dei personaggi da lui filmati entrando nelle loro case dall’aspetto ordinato e impeccabili, fino a giungere nelle loro cantine. Ed è qui che, finalmente, ognuno di loro rivela la sua vera natura.
La regista, sceneggiatrice e critico cinematografico austriaca Veronika Franz farà parte della Giuria del concorso della 77° Mostra del Cinema di Venezia. Tra i film in corsa per il tanto ambito Leone d’Oro ci sarà anche Quo vadis, Aida?, diretto dall’apprezzata regista bosniaca Jasmila Zbanic, nonché co-produzione tra Bosnia ed Erzegovina, Austria, Romania, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Francia e Norvegia.
Perfettamente in linea con la poetica di Veronika Franz e Severin Fiala, The Sinful Women of Höllfall gioca prevalentemente con sensazioni, timori e suggestioni vissute dai personaggi stessi. A essere messa in scena è, di fatto, la paura stessa del Trud e il profondo senso di colpa che una simile leggenda è riuscita a creare in passato.
Tutto, fin dall’inizio, è pervaso da un’inquietante religiosità, in The Lodge. Una religiosità cupa, giudicante, che incute terrore fin dai primi minuti. Grandi quadri raffiguranti immagini sacre e severi crocifissi sembrano osservare di continuo i protagonisti. E una luce tetra, che fa fortemente da contrasto al bianco bruciato dell’immensa distesa di neve che circonda la casa, si fa attrice principale dell’intero lungometraggio.
Grande assente alla 76° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Ulrich Seidl non è riuscito a presentare in tempo Wicked Games, sua ultima fatica. Eppure, il controverso cineasta austriaco è ormai di casa al Lido. Basti pensare che la sua notorietà a livello internazionale è stata ufficialmente raggiunta nel 2001, anno in cui ha presentato in concorso Canicola, che si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria.
Il controverso Goodnight Mommy ha saputo dar vita a qualcosa di nuovo coniugando estetica e narrazione e rifacendosi ai canoni dell’espressionismo
Fuori concorso alla 73° Mostra d’Arte Cinematografica viene presentato Safari, l’ultima fatica del celebre e controverso cineasta austriaco Ulrich Seidl, che ha sconvolto pubblico e critica, sollevando anche non poche polemiche riguardanti ciò che ha voluto mettere in scena in modo tanto crudo quanto esplicito.