Performer, fotografa, cineasta avanguardista e agguerrita femminista. Malgrado le numerose controversie, malgrado le infinite discussioni a cui la sua arte ha dato adito, al giorno d’oggi, finalmente, l’indubbio valore di VALIE EXPORT è riconosciuto in tutto il mondo.
La realtà, il quotidiano e gli stessi corpi umani assumono forme del tutto nuove e inaspettate, nelle opere dell’Azionismo Viennese. Nuove forme, nuovi colori, immagini disturbanti, viscere animali e sostanze organiche esprimono un nuovo modo di ribellarsi e di concepire l’arte, beffandosi della società consumista e conservatrice e di quel pericoloso fascismo latente che, nonostante la fine della guerra, sembra ancora vivo e pulsante.
Se VALIE EXPORT (al secolo Waltraud Lehner) con le sue fotografie, le sue installazioni e le sue videoinstallazioni è diventata, dagli anni Settanta, famosa nel mondo intero, non doveva passare molto tempo prima del suo debutto nell’ambito della settima arte. Invisible Adversaries, realizzato nel 1976, è, dunque, il suo primo lungometraggio, in cui appaiono, evidenti, numerose contaminazioni con altre forme d’arte.
VALIE EXPORT, al secolo Waltraud Lehner, in Human Females attinge a piene mani da quanto realizzato in passato dando vita, allo stesso tempo, a un linguaggio tutto suo, senza avere paura di sperimentare e di sperimentarsi. Al centro di tutto: la figura della donna in ogni sua possibile declinazione.
Ripercorrendo la storia del cinema, non si può non notare il gran numero di registe austriache – contemporanee e non – che hanno contribuito (e tutt’ora contribuiscono) a rendere sempre più ricca e variegata una cinematografia sì poco nota, ma anche incredibilmente varia e ricca di sorprese.