Ciò che durante la visione di He flew ahead – Karl Schwanzer immediatamente colpisce è la scelta di strutturare il film su due diversi livelli: da un lato, infatti, il documentario si sviluppa in modo prettamente classico, dall’altro la finzione prende il sopravvento e Karl Schwanzer prende magicamente vita grazie all’attore Nicholas Ofczarek.
Realtà e finzione si alternano in continuazione in No Name City di Florian Flicker. I visitatori hanno un’immagine idilliaca di tale luogo, mentre la telecamera, al contempo, è pronta a rivelarci ogni suo segreto. All’interno della retrospettiva Österreich real del Filmarchiv Austria.
Fotografia e cinema del reale nella sua accezione più pura diventano, dunque, le colonne portanti del presente Der Fotograf von der Kamera. E ancora una volta, l’inconfondibile approccio registico di Tizza Covi e Rainer Frimmel, fatto di momenti di osservazione e discreto pedinamento, è riuscito a farci sentire parte di un mondo che fino a poco tempo prima conoscevamo solo sommariamente.
Bruder Jakob, schläfst du noch? si distingue immediatamente per una sobria composizione delle immagini, dove sono colori netti, ora accesi – come all’interno della vallata dove si trovano i quattro ragazzi – ora più cupi – come accade di notte, fuori da una baita di montagna – a fare quasi da protagonisti assoluti.
Movements of a Nearby Mountan (titolo originale: Bewegungen eines nahen Bergs) – per la regia di Sebastian Brameshuber, colpisce immediatamente per il suo approccio sì iperrealistico, ma che, allo stesso tempo, unisce sapientemente passato e presente, realtà e leggende, materiale e spirituale. Il tutto per un prodotto che si distingue immediatamente per il suo delicato lirismo e per un sapiente lavoro di sottrazione.