Anche in questo piccolo e prezioso 3.30PM Ludwig Wüst mantiene le principali tematiche e le costanti del suo cinema, accentuando, se vogliamo, alcune tendenze già tracciate in passato. Ed ecco che quel realismo e quel minimalismo che tanto sono stati centrali nei suoi precedenti lavori, diventano, qui, a dir poco essenziali.
Primo capitolo della Heimatfilm-Trilogie (comprendente anche Abschied, del 2014, e Heimatfilm, del 2016), My Father’s House, dedicato ai genitori del regista, appena scomparsi, mette in scena – analogamente alle altre opere dell’autore – un importante cambiamento interiore e può classificarsi di diritto, come il suo lavoro più intimo e personale.