Mansur Madavi si è divertito a sorprenderci, a confonderci a farci completamente identificare con il suo protagonista. Just behind the Door è un lungometraggio semplice e complesso allo stesso tempo. Un lungometraggio che fa tesoro di quanto realizzato in passato, ma che riesce comunque a trovare una propria strada, rivelandosi un vero e proprio gioiello del cinema austriaco. Nell’ambito della retrospettiva Keine Angst del Filmarchiv Austria.
Thriller adrenalinico ed estremamente attuale, Cold Hell – Brucerai all’Inferno è un’opera molto più complessa e stratificata di quanto possa sembrare. Stefan Ruzowitzky ha realizzato non soltanto un affresco della città di Vienna in tutta la sua multiculturalità e nei suoi aspetti più controversi, ma anche – e soprattutto – un film che tira in ballo tematiche complesse e delicate come il razzismo e il patriarcato.
In Fear blows with the Wind, l’angoscia è il filo conduttore che accomuna tutti I protagonisti. Indipendentemente dalla loro età e dal loro stato sociale. Manfred Kaufmann, dal canto suo, ha optato per un approccio registico estremamente realista ed essenziale. La città di Vienna ci viene mostrata in modo del tutto diverso dalle classiche immagini da cartolina che vengono solitamente diffuse in tutto il mondo. All’interno della retrospettiva Keine Angst del Filmarchiv Austria.
Bjørn Dunkerbeck – Born to Windsurf indubbiamente si lascia guardare. E nel farci conoscere meglio l’atleta si rivela anche piuttosto genuino nei suoi intenti. Tale genuinità, tuttavia, finisce quasi per rivelarsi ingenuità, dal momento che la messa in scena adottata soffre a causa di ogni possibile retorica.
Un approccio registico apparentemente semplice, ma, in realtà, molto più complesso e stratificato di quanto inizialmente possa sembrare ci regala inquadrature studiate fin nel minimo dettaglio insieme ad attenti primi piani del protagonista intento nel proprio lavoro. The Tuner è un compendio di arti di grande cura visiva. Alla Viennale 2023.
Un rudimentale bianco e nero e immagini girate rigorosamente in pellicola fanno da ulteriori protagonisti in Palmer. Friedl vom Gröller ha uno stile inconfondibile e con il suo approccio essenziale riesce a conferire ogni volta a ogni singolo fotogramma un profondo significato. Alla Viennale 2023.
Der gestohlene Brief si rivela pian piano molto più complesso e simbolico di quanto inizialmente possa sembrare. Al cinema, il compito di fare da essenziale messaggero, ma anche di far sì che vecchie lettere appartenenti ormai al passato possano avere un proprio impatto anche sul presente. Alla Viennale 2023.
Farewell è la ricerca di una scappatoia dalla realtà e l’approdo a una terra “non-promessa” fatta di felicità. Una critica al sistema talvolta prolissa ed esasperante, ma che ben fotografa lo Zeitgeist dell’epoca. Alla Viennale 2023, all’interno della retrospettiva Keine Angst del Filmarchiv Austria.
La bellezza di Cosmosapiens sta tutta qui: il regista Pavel Cuzuioc si posiziona dietro alla macchina da presa e lascia che siano gli scienziati protagonisti a filosofeggiare, senza intervenire con domande o tagli che possono in qualche modo influenzare la messa in scena. Alla Viennale 2023.
In Animal ci viene presentato un tanto realistico quanto spietato ritratto di un mondo che pochi di noi conoscono. Un mondo apparentemente fatto di spettacoli, danze, canti e tanto divertimento, che, tuttavia, se vissuto dall’interno, può rivelarsi del tutto differente da come siamo soliti immaginarlo. Alla Viennale 2023.