A breve prenderà il via la tanto attesa Viennale 2019, al giorno d’oggi il festival cinematografico non competitivo più importante di tutta l’Austria. E se, oggi come oggi, la città di Vienna può vantare il prestigio di questo piccolo grande festival tanto amato da tutti i viennesi (e non solo) il merito è anche di Hans Hurch, storico direttore artistico, che ha ricoperto la sua carica dal 1997 fino alla sua improvvisa scomparsa, nel 2017. Ma chi era, di fatto, Hans Hurch?
Entrato di diritto a far parte dell’immaginario collettivo, paragonato a interpreti come Klaus Kinski o Udo Kier, non ha mai voluto rivelare molto della sua vita, l’attore austriaco Reggie Nalder. Se, infatti, il suo volto è rimasto impresso nella memoria collettiva, la vita di questo versatile interprete è sempre stata avvolta in un’aura di mistero. Ma chi era, di fatto, il mitico Reggie Nalder?
Georg Wilhelm Pabst non lavorò pressoché mai in Austria. Eppure, le influenze della sua patria d’origine si sono sempre fatte sentire forti e chiare all’interno della sua poetica, in modo particolare per quanto riguarda il suo essere sfacciatamente spregiudicata, costantemente in bilico tra il desiderio di rinnovarsi e il forte decadentismo, vero e proprio marchio di fabbrica di gran parte della produzione culturale austriaca.
Nella giornata di lunedì 2 settembre è stato assegnato – nel corso della 76° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia – il Leone d’Oro alla Carriera a Julie Andrews. E se pensiamo a un lungometraggio diventato ormai cult per cui associamo la figura di Julie Andrews all’Austria, esso è il mitico Tutti insieme appassionatamente, realizzato nel 1965 da Robert Wise. Una storia, la presente, ispirata a personaggi realmente esistiti. Ma chi era, in realtà, la famiglia von Trapp?
Uno dei volti simbolo del cinema che ci parla della Seconda Guerra Mondiale e del nazismo. Un attore poliedrico, per un talento fuori dal comune che lo ha portato anche ad affermarsi come stimato regista e musicista di successo. E pensare che, inizialmente, l’arte non sarebbe dovuta essere il suo mestiere. Eppure Maximilian Schell non ci ha messo molto tempo a dare prova di tutto il suo valore.
Dopo la francese Alice Guy-Blanché, la seconda regista donna nella storia della settima arte – anch’ella figura assai di rilievo – è stata proprio un’austriaca. Stiamo parlando di Louise Kolm-Fleck, la quale, a suo tempo, ha contribuito a far sì che l’Austria stessa iniziasse ad avere una propria identità anche all’interno del panorama cinematografico di tutto il mondo.
Se una personalità del calibro di Arnold Schwarzenegger – il quale ha da poco compiuto settantadue anni – è riuscita a entrare nel cuore della gente, non è soltanto per il suo fisico straordinariamente scolpito, non è soltanto per la sua importante carriera in ambito cinematografico né tantomeno per i suoi successi in politica e per il suo impegno a favore della salvaguardia dell’ambiente, bensì per essere rimasta una persona umile, vicina alla gente, che sembra non aver mai dimenticato le sue origini.
In occasione della pre-apertura della 76° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, verrà proiettato il lungometraggio Estasi, coproduzione del 1933 tra Cecoslovacchi e Austria per la regia di Gustav Machaty, che a suo tempo fece a dir poco scandalo. Merito del suo successo, (anche) una giovanissima Hedy Lamarr. Ma chi era, di fatto, questa Hedy Lamarr? Non fu soltanto la sua carriera di attrice a far sì che la stessa passasse alla storia, infatti è anche grazie a questa straordinaria personalità che tutti noi, al giorno d’oggi, possiamo usufruire di quella comoda invenzione chiamata wi-fi.
Su Billy Wilder sono stati scritti, nel corso degli anni, libri su libri. Considerato tra i maggiori esponenti della cosiddetta Golden Age hollywoodiana, questo geniale cineasta austriaco naturalizzato statunitense – al secolo Samuel Wilder – ha fatto e continua ancora oggi a fare scuola in tutto il mondo con il suo personale modo di approcciarsi alla settima arte.
Vera e propria icona del cinema austriaco e internazionale, Oskar Werner, oltre che per il suo grandissimo talento, era noto anche per il suo carattere deciso e a volte irascibile. Malgrado la sua prematura scomparsa, egli, ancora oggi, viene ricordato come una delle personalità più interessanti degli scorsi decenni, nell’ambito della settima arte.