Indubbiamente lo sceneggiatore Carl Mayer è una figura essenziale per quanto riguarda la storia del cinema. Da Il Gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene ad Aurora di Friedrich Wilhelm Murnau, l’autore, con il suo straordinario talento e la sua voglia di sperimentare, ha fatto scuola in tutto il mondo.
Tra i nomi maggiormente degni di nota nel cinema di Weimar, Henrik Galeen – a cui la Viennale 2021 ha dedicato una speciale retrospettiva – si è distinto agli inizi del secolo scorso soprattutto per il carattere cupo e inquietante che era solito conferire, ora in qualità di sceneggiatore, ora in qualità di regista o attore, alle sue opere.
Il 26 gennaio 2021 Erni Mangold festeggerà il suo novantacinquesimo compleanno. Attiva da più di settant’anni e decisamente instancabile, l’attrice ha recentemente pubblicato un libro di fotografie ispirate alla sua straordinaria vita: Sagen Sie, was Sie denken: Mein Leben in Bildern.
Malgrado nel corso della sua carriera abbia girato più di cento film, per molto tempo Franz Antel fu considerato un semplice regista d’intrattenimento. Eppure, ben presto, ci si accorse che la vera peculiarità di Antel era proprio la sua grande capacità di rapportarsi a ogni possibile genere cinematografico, realizzando ogni volta lungometraggi sì leggeri, ma anche ben studiati, in cui nulla veniva lasciato al caso.
Se il personaggio dell’Arciduchessa Sofia, il peggior incubo della giovane Sissi/Romy Schneider è diventato talmente iconico e indimenticabile, merito è soprattutto dell’ottima Vilma Degischer, che grazie (anche) al suo aspetto così algido e apparentemente severo si è rivelata l’interprete adatta a impersonare la madre dell’Imperatore Francesco Giuseppe.
Il 18 aprile 2021 il critico cinematografico, curatore e storico del cinema Amos Vogel avrebbe compiuto cento anni. A tal proposito, l’Österreichisches Filmmuseum in collaborazione con la Viennale ha organizzato la retrospettiva Amos Vogel – Film as a subversive Art, che prende il titolo dall’omonimo libro scritto dall’autore nel 1974. Il cinema da lui approfondito è un cinema considerato “diverso”, realizzato da cineasti desiderosi di “liberarsi” dai dettami delle grandi case di produzione e che difficilmente avrebbero ottenuto l’attenzione che meritavano.
Oltre a essersi distinto per la sua versatilità e per la sua straordinaria capacità di arrivare al cuore degli spettatori, l’attore Paul Hörbiger è stato anche protagonista di singolari eventi decisamente degni di nota. Tra i più celebri interpreti dei Wiener Film, sono indimenticabili i personaggi da lui impersonati, siano essi aristocratici o impacciati fattorini.
Versatile, poliedrico, incredibilmente arguto, il drammaturgo Peter Turrini ha tracciato, nel corso della sua lunga e prolifica carriera, un’immagine esaustiva, sincera e appassionata dell’Austria dei giorni nostri. Passato e presente, commedia e tragedia, teatro e cinema si mescolano alla perfezione nelle sue opere e danno vita a un enorme affresco del mondo in cui viviamo.
Oggi, al di fuori dell’Austria, sono in pochi a ricordarsi di Trude Marlen, se non in qualità di seconda moglie dell’attore Wolf Albach-Retty, padre di Romy Schneider. Eppure grazie alla sua versatilità e alla capacità di rapportarsi a ruoli di ogni genere, l’attrice è stata per molto tempo considerata una delle più importanti interpreti degli anni Trenta e Quaranta.
Nel corso della sua lunga e prolifica carriera Luise Ullrich ha avuto modo di interpretare principalmente donne fragili, vulnerabili, madri amorevoli e mogli costantemente in attesa del ritorno dei propri mariti dalla guerra. Ma l’attrice, di fatto, si è sempre distinta innanzitutto per la sua versatilità e per la sua poliedricità. Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia 1941 per Annelie di Josef von Báky.