In Angelo, attraverso le vicende di un singolo, il regista ha voluto mettere in scena lo spinoso – e tristemente attuale – tema della diversità, approfittando dell’occasione per dare vita anche a una tanto lucida quanto impietosa analisi sociale e – più in generale – della stessa umanità, a prescindere dal secolo in cui ci si trova.
Joy ci mostra la realtà così com’è, senza edulcorazione alcuna, ma che sa giocare sapientemente con le emozioni dello spettatore anche nel (non) mostrarci i non pochi episodi di violenza che le ragazze sono costrette a subire.
Introduzione all’Oscuro, intimo, doloroso, profondamente introspettivo è, a detta dello stesso autore, quanto di più “spettrale” egli abbia mai realizzato Un film di luci, di ombre, di immagini, ora ben definite, ora irrimediabilmente sfocate.
Il cinema austriaco e i suoi autori, nell’ambito di note e meno note manifestazioni cinematografiche fuori dai confini nazionali.