In La piccola grande Voce – lungometraggio per la televisione diretto da Wolfgang Murnberger nel 2015 – i buoni sentimenti, alla fine – e come si può ben immaginare – trionfano sempre. E lo fanno, spesso e volentieri, in modo quasi forzato, con snodi narrativi eccessivamente repentini. Talmente repentini da perdere quasi del tutto di credibilità.
Rispecchiando appieno i canoni del prodotto televisivo a buon mercato in cui sin troppo spesso ci si imbatte nell’ambito delle produzioni tedesche, North Face – Una Storia vera – frutto di una coproduzione tra Germania, Austria e Svizzera e diretto dal tedesco Philipp Stölzl, mal sa sfruttare le ghiotte occasioni che gli si presentano (prima fra tutte, la stessa scalata intrapresa dai quattro protagonisti), rendendo il tutto eccessivamente piatto e privo di ritmo.
How I taught myself to be a child, per la regia di Rupert Henning, è un film che spesso vacilla, che tende a girare a vuoto a causa dei molteplici snodi narrativi al proprio interno, che va sovente sopra le righe. Eppure, a tutto ciò, si aggiungono una vitalità e una freschezza rappresentate ottimamente dal giovane, vivace e straordinariamente posato allo stesso tempo Valentin Hagg nel ruolo del protagonista. Vero e proprio valore aggiunto all’intero lavoro.