Rispetto a La Famiglia Trapp si ha quasi l’impressione che La Famiglia Trapp in America viaggi quasi con il pilota automatico. Ciò che ha avuto successo nel primo film viene qui riproposto quasi fedelmente. La musica emoziona, ma non quanto dovrebbe e, allo stesso modo, i numerosi flashback che rimandano al lungometraggio del 1956 risultano eccessivamente posticci.
La Famiglia Trapp, pur soffrendo a causa di un remake eccessivamente famoso, spettacolare e quasi “ingombrante”, presenta indubbiamente una personalità ben definita. E pur avendo – come è naturale che sia – molte somiglianze con Tutti insieme appassionatamente (soprattutto per quanto riguarda alcuni dialoghi) si rivela un piccolo gioiello da scoprire.
Alibi per un Assassino, per la regia di Alfred Vohrer, è un accattivante giallo, il quale, girato interamente a Vienna, si avvale di una messa in scena ibrida, dal gradito sapore internazionale e dal retrogusto (non troppo) velatamente femminista, sebbene al suo interno presenti anche qualche piccola e (non sempre) comprensibile ingenuità di base.