In Erwin and Julia, ognuno dei protagonisti sembra, di fatto, non riuscire mai a coronare i propri sogni. Malgrado tutte le potenzialità della città di Vienna. Erwin, Wolf, ma anche Claudia e Karin vivono quasi in una sorta di limbo, perfettamente consci di cosa vogliano diventare, ma in qualche modo impossibilitati a raggiungere i propri obiettivi. E se i loro stessi obiettivi fossero, in realtà, soltanto delle mere illusioni?
Der Schutzengel si distingue immediatamente per evocative atmosfere noir, luoghi quasi isolati dal resto del mondo e un’intelligente e mai scontata riflessione sulla natura dell’essere umano. L’approccio inconfondibile di Götz Spielmann ha fatto il resto. Alla Diagonale’22.
Diviso in tre episodi, Antares si presenta come un complesso e stratificato affresco della società contemporanea. Tre storie, tre differenti stili di vita, un’unica ambientazione. Antares non ci racconta soltanto amori impossibili, amori disperati, amori tormentati e amori clandestini. Antares mette in scena l’Amore come utopia, un costante, disperato bisogno di amore che, spesso, genera anche un profondo senso di solitudine.
Tutto è sospeso in una dimensione senza tempo, in Vergiss Sneider!, mediometraggio di diploma di Götz Spielmann. E di fianco a un cupo umorismo di fondo, di fianco a un tanto velato quanto vibrante erotismo, di fianco a personaggi le cui ossessioni sono portate all’estremo, vediamo una messa in scena di impronta teatrale che si rifà chiaramente al teatro dell’assurdo, senza disdegnare lo stesso Roman Polanski o persino i film di fantascienza della gloriosa Hollywood degli anni Cinquanta e Sessanta.
Non c’è, apparentemente, alcuna via di salvezza, per i protagonisti di Revanche di Götz Spielmann (così come di qualsiasi altra opera dell’autore austriaco). Tale implicito pessimismo cosmico – pregno, a suo modo, anche di una velata religiosità – assume sin dall’inizio una connotazione universale riguardante ogni periodo storico.