Sono corpi che danzano leggeri e finalmente liberi, così come primi piani di volti sofferenti o di giovani adolescenti intente a seguire una lezione di nuoto a caratterizzare per gran parte della sua durata il presente Talea. E la macchina da presa di Katharina Mückstein sa perfettamente come caratterizzarli al meglio, rendendoli, sullo schermo, incredibilmente vivi e pulsanti.
Ripercorrendo la storia del cinema, non si può non notare il gran numero di registe austriache – contemporanee e non – che hanno contribuito (e tutt’ora contribuiscono) a rendere sempre più ricca e variegata una cinematografia sì poco nota, ma anche incredibilmente varia e ricca di sorprese.
In L’Animale, Katarina Mückstein, malgrado la poca esperienza dietro la macchina da presa, ha saputo ritrarre il mondo degli adolescenti con encomiabile maestria, dimostrandosi in grado di trattare temi non facili con una leggerezza che tanto sta a ricordare la scuola francese.