Pulled Pork è sostanzialmente un grande prodotto di marketing e nulla più, che si affida eccessivamente ai due protagonisti (comunque a proprio agio nei loro ruoli) e che si rivela parecchio scontato e dispersivo, tra camei inutili e sottotrame mai sviluppate del tutto.
Head over Heels, il nuovo lavoro del regista e sceneggiatore Andreas Schmied, autore, tra gli altri, dell’emozionante Chasing the Line, è la classica commedia semplice, dove non manca nulla per ridere ma che sai esattamente dove andrà a parare. Un prodotto onesto, per la classica domenica pomeriggio di pioggia.
Proprio com’è stato in Love Machine, anche in Love Machine 2 una serie di gag vanno ad arricchire una sceneggiatura a volte un po’ troppo prevedibile, ma che, nel complesso riesce a regalare allo spettatore un’ora e mezza di risate. Il carisma di Georgy (e, ovviamente, del bravo Thomas Stipsits) è il vero fulcro attorno a cui ruota tutto il film.
La lotta operaia, la necessità di “diventare adulti”, ma anche – e soprattutto – i tormenti d’amore fanno da protagonisti assoluti in Taking it back. Andreas Schmied, dal canto suo, da sempre con una grande predisposizione per le commedie d’intrattenimento, ha tentato un mix tra discorso sociale e componente sentimentale prestando a quest’ultimo aspetto un’attenzione maggiore.
Chasing the Line ruota interamente intorno al suo carismatico protagonista – il leggendario campione di sci austriaco Franz Klammer – e, allo stesso tempo, traccia un esaustivo affresco del mondo dello sport e di tutti i suoi aspetti più controversi.
Suddiviso principalmente in una serie di gag a volte un po’ troppo prevedibili e che scadono pericolosamente nel già visto, Love Machine risente parecchio di una sceneggiatura decisamente debole, i cui risvolti si possono già facilmente immaginare dopo pochi minuti dall’inizio del lungometraggio. Nonostante il carisma del bravo Thomas Stipsits nel ruolo del protagonista.