Attraverso numerosi filmati analogici realizzati nel corso degli anni e grazie anche a un copioso uso di filmati di repertorio e documenti, Past Futures si presenta come un documentario sentito e sincero e colpisce immediatamente per l’approccio registico fortemente contemplativo adottato.
Zaho Zay colpisce immediatamente per il suo approccio fortemente contemplativo. Un approccio che fa di lunghi silenzi e di immagini in cui sono i luoghi stessi, insieme a oggetti, a essere trattati alla stregua di veri e propri personaggi, il proprio punto di forza. Un approccio privo di ogni qualsivoglia commento musicale, fatta eccezione per alcuni canti rigorosamente diegetici.