Wicked Games Rimini Sparta, attraverso la storia di tre persone, si fa immediatamente immagine dell’epoca in cui viviamo, di un mondo malato, in cui ognuno di noi sembra essere irrimediabilmente solo, destinato a non trovare mai la tanto agognata serenità. Alla Diagonale’23.
Un forte contrasto interiore è il vero fulcro di Sparta. Ewald ride quando gioca con i bambini. Lentamente, però, la sua risata si trasforma in un pianto. Un pianto che nessuno nota, che trova sfogo soltanto all’interno di una macchina o nella casa di riposo dove si trova suo padre. Sottili sfumature e cambi di registro che dicono più di mille parole. Ulrich Seidl (e l’ottimo Georg Friedrich) rendono alla perfezione tutto ciò e ci mostrano come il protagonista sia in realtà l’unica vera vittima delle sue stesse debolezze. Alla Viennale 2022.
Con Rimini, Ulrich Seidl, ancora una volta, ci regala uno spietato ritratto del mondo in cui viviamo, in cui a nessuno è dato di salvarsi, in cui non v’è speranza alcuna per un futuro migliore, in cui vecchie canzoni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale riecheggiano ancora per i corridoi di una squallida casa di riposo e fanno da triste leit motiv nella vita di ognuno di noi.
Disincantato, razionale e satirico al punto giusto – con anche un tocco di velata ironia al proprio interno – Lourdes, puntando il dito contro una società ipocrita e perbenista, che altro non fa che vivere di illusioni, ci mostra una realtà ben lungi da come la immaginiamo.