Still Life non è assolutamente un film “semplice”. Al contrario, ogni minima sfaccettatura delle personalità dei protagonisti viene ben resa dalla macchina da presa di Sebastian Meise in modo mai retorico o prevedibile. I primi piani sui loro volti, le confessioni, le chiacchierate in macchina o sulla banchina di una stazione, ma anche i gesti estremi conferiscono umanità a ognuno di loro.
Non v’è bisogno di molti dialoghi in Great Freedom. E allo stesso modo, anche le musiche sono poche ma significative. Ciò che si evince è, innanzitutto, un disperato bisogno di amore, trasmesso al pubblico attraverso semplici gesti e grazie a una regia composta e mai eccessiva. Alla Viennale 2021.
Hinterland è in tutto e per tutto un film espressionista. Un film in cui scenografie spigolose, strade anguste, palazzi inclinati, ombre minacciose e inquadrature sghembe hanno il compito di farci vivere in prima persona uno dei momenti più drammatici della storia e di trasmetterci una buona dose di inquietudine.
Once were Rebels si presenta immediatamente come un lungometraggio ambivalente. Se, infatti, da un lato, i toni della commedia e del paradosso imperano per quasi tutta la durata del film, ecco che ben presto ne viene fuori un’analisi sui rapporti d’amore e famigliari, nonché sulle condizioni di vita di alcuni rifugiati provenienti dalla Russia, ricercati unicamente per aver tentato di difendere la propria libertà.