Farewell è la ricerca di una scappatoia dalla realtà e l’approdo a una terra “non-promessa” fatta di felicità. Una critica al sistema talvolta prolissa ed esasperante, ma che ben fotografa lo Zeitgeist dell’epoca. Alla Viennale 2023, all’interno della retrospettiva Keine Angst del Filmarchiv Austria.
Two in a Car di Ernst Marischka incarna alla perfezione lo spirito dei melodrammatici ma comunque divertenti Wiener Film del secondo dopoguerra, rivelandosi anche un arguto ritratto della società dell’epoca.
In Anna Fucking Molnar, Sabine Derflinger ha giocato principalmente con alcune costanti del suo cinema, rendendo questo suo film una commedia estremamente attuale e dalla spiccata impronta femminista.
Melodrammaticamente sentimentale, la versione romanzata e in bianco e nero della vita del compositore Franz Schubert in Angeli senza paradiso, opera prima di Willi Forst, è un’opera che incarna più che mai lo Zeitgeist romantico dell’Ottocento.
In Erwin and Julia, ognuno dei protagonisti sembra, di fatto, non riuscire mai a coronare i propri sogni. Malgrado tutte le potenzialità della città di Vienna. Erwin, Wolf, ma anche Claudia e Karin vivono quasi in una sorta di limbo, perfettamente consci di cosa vogliano diventare, ma in qualche modo impossibilitati a raggiungere i propri obiettivi. E se i loro stessi obiettivi fossero, in realtà, soltanto delle mere illusioni?
Pièce teatrale in versione cinematografica, Giulia tu sei meravigliosa ha l’ironia bonaria e placida del romanzo di William Somerset Maugham sul quale è basata, con dialoghi taglienti ed una neanche troppo velata critica sociale sorprendentemente attuale. A tratti lento e prevedibile, riesce comunque a regalare espressioni iconiche, grazie alla voce e soprattutto al pensiero della protagonista, una credibilissima Lili Palmer. In concorso al Festival di Cannes 1952.
Head over Heels, il nuovo lavoro del regista e sceneggiatore Andreas Schmied, autore, tra gli altri, dell’emozionante Chasing the Line, è la classica commedia semplice, dove non manca nulla per ridere ma che sai esattamente dove andrà a parare. Un prodotto onesto, per la classica domenica pomeriggio di pioggia.
First Snow of Summer, pur soffrendo di un’eccessiva retorica e di una scarsa originalità e puntando eccessivamente sull’emotività, indubbiamente si lascia guardare e, impeccabile nella sua estetica, tenta a suo modo di lasciare il segno all’interno del panorama cinematografico nazionale. Alla Diagonale’23.
The Klezmer Project non è soltanto un documentario sui più importanti musicisti klezmer dei giorni nostri. Questo interessante lavoro di Leandro Koch e Paloma Schachmann non è nemmeno semplicemente una storia d’amore tra due ragazzi che scoprono pian piano di avere molti più interessi in comune di quanto inizialmente possa sembrare. Ciò davanti a cui ci troviamo è un prodotto ibrido, sfaccettato ed estremamente vivo e variopinto. Alla Berlinale 2023.
The Beast in the Jungle è un’opera estremamente raffinata, dove immagini quasi sfocate di tempi passati ben si contrappongono alle luci ora soffuse, ora psichedeliche e agli stravaganti costumi dei protagonisti. Immagini e musica si incontrano e non si lasciano praticamente mai. Alla Berlinale 2023.