Il problema principale di un film come Ghosthunters – Gli Acchiappafantasmi, diretto da Tobi Baumann, è proprio questo: lo scadere, man mano che ci si avvicina al finale, nel patetico, con dialoghi eccessivamente forzati che vanno, così, a completare una sceneggiatura che, dopo tanti, tantissimi preamboli, trova una soluzione talmente semplificata da risultare pericolosamente frettolosa e decisamente raffazzonata.
Maga Martina e il libro magico del Draghetto – diretto dal Premio Oscar Stefan Ruzowitzky, nonché trasposizione cinematografica del celebre racconto omonimo scritto da Knister – pur nel suo svolgimento lineare e privo di sbavature e con la sua regia pulita e dinamica, non riesce a essere incisivo come precedenti lavori del genere.
Heidi di Werner Jacobs è una favola gradevole e fortemente semplificata, se si pensa al romanzo della Spyri a cui è ispirata, che, oggi come oggi, ci appare un prodotto pensato quasi esclusivamente per un pubblico di giovani e di giovanissimi, all’interno del quale non vi sono mai veri cattivi. Ogni personaggio, dunque, è spinto da personali, forti motivazioni che, al termine della visione, vengono benevolmente giustificate.
Con The three postal Robbers, Prochaska, rivolgendosi volutamente a un pubblico di giovanissimi e attingendo a piene mani da quanto realizzato in passato, ha voluto mettere in scena un mondo in cui il bene trionfa sempre e comunque e all’interno del quale non vi sono realmente veri cattivi.