Fast Film. “Quasi un film”. Così Virgil Widrich ha voluto chiamare questa sua piccola e preziosa opera. E più che una vera e propria dichiarazione d’amore alla storia del cinema e, più in generale, al mondo della settima arte stessa, questo breve cortometraggio sta a rappresentare una delle tante declinazioni che il cinema può assumere, forte di un ricercato lavoro che vede stop motion e computer grafica coesistere in armonia.
Con una messa in scena estremamente essenziale, Thomas Marschall è perfettamente riuscito a conferire al suo Ordinary Creatures un carattere surreale e decisamente straniante, grazie a personaggi ora inspiegabilmente muti e talmente inespressivi da apparire quasi ostili, fino a scene con una forte componente onirica.
Sono vecchie fotografie, insieme a scene girate direttamente durante concerti dedicati al maestro Walter Arlen a costellare il presente Walter Arlen’s first Century. E un andamento il più possibile tranquillo e meditativo pervade l’intero lavoro di Stephanus Domanig.
In This Movie is a Gift, Anja Salomonowitz non ha paura a trovare nuovi linguaggi, a reinventare e a reinventarsi. Il tutto per un vero e proprio inno alla vita, leggero come una piuma, tra le opere più intime e personali della regista stessa. Un film che accetta ed elabora in modo intelligente e mai scontato ogni aspetto della vita. Morte compresa. Alla Viennale 2019.