Al giorno d’oggi, a distanza di anni, nessuno si è dimenticato del grande talento di Josef von Sternberg, considerato di diritto uno dei grandi maestri della storia del cinema. Il suo speciale contributo alla settima arte lo ha reso ufficialmente immortale.
Se, ancora oggi, quando ci capita di visionare lungometraggi come l’esilarante e raffinato Ninotschka o i sottili e inquietanti Angoscia e Niagara, proviamo le stesse sensazioni che hanno vissuto gli spettatori dell’epoca, è segno del fatto che la scrittura di Walter Reisch – oltre, ovviamente, al talento di chi li ha a suo tempo diretti – è più che mai giovane e attuale.
Per il suo portare in scena personaggi a loro modo estremi, Klaus Maria Brandauer riesce a essere ora respingente, ora incredibilmente carismatico e affascinante. Peculiarità, la presente, dei più versatili fra gli interpreti, che fa dell’attore un vero e proprio fiore all’occhiello del panorama culturale austriaco contemporaneo.
Anche se parte della critica dell’epoca sembrò non rendersi conto subito del suo talento, il tempo fu finalmente generoso con Fred Zinnemann e ben presto il mondo intero si accorse non soltanto del suo indubbio valore, ma anche della sua inconfondibile, marcata autorialità, perfettamente in grado di rapportarsi a qualsiasi genere cinematografico.
La storia d’amore tra Jesse e Céline in Prima dell’Alba di Richard Linklater si sviluppa davanti allo schermo attraverso le parole e potenti immagini della città che appaiono sullo sfondo. E di giorno come di notte la stessa non perde nemmeno una minima parte del suo fascino, ma, al contrario, viene qui trattata dal regista alla stregua di un vero e proprio personaggio.
La celebre attrice austriaca Maria Schell si è distinta, nel corso della sua ammirevole carriera, per la sua recitazione fortemente emotiva, con la quale prestava spesso e volentieri il volto a donne fragili e volitive allo stesso tempo. Al punto da farsi soprannominare dal collega Oskar Werner Seelchen – piccola anima.
Ripercorrendo le principali tappe della vita dell’attrice, Bombshell si avvale di numerosi filmati di repertorio, di interviste ai figli dell’attrice e a chiunque abbia avuto modo di conoscerla o di studiare a fondo la sua figura e, non per ultime, di vecchie fotografie lavorate in modo da dare un tanto semplice quanto nostalgico ed efficace effetto 3D.
In molti ricorderanno la lunga e appassionante intervista del regista William Friedkin al grande Fritz Lang, realizzata nel 1974 e considerata, ancora al giorno d’oggi, un prezioso documento per quanto riguarda la storia del cinema. Nel corso della presente intervista, dunque, non possiamo non notare un Fritz Lang entusiasta e appassionato nel raccontare alcune sue fondamentali vicissitudini. Come, ad esempio, quando, dopo un incontro con Goebbels, decise di espatriare.
Ancora oggi, chiunque pensi a grandi nomi del mondo del cinema provenienti direttamente dall’Austria, non può non fare riferimento anche a Otto Preminger: a un uomo burbero ma diretto, coraggioso e sicuro di sé, che anche grazie alla sua voglia di sperimentare ci ha saputo regalare veri e propri capolavori che vivranno per sempre nel nostro immaginario.
Entrato di diritto a far parte dell’immaginario collettivo, paragonato a interpreti come Klaus Kinski o Udo Kier, non ha mai voluto rivelare molto della sua vita, l’attore austriaco Reggie Nalder. Se, infatti, il suo volto è rimasto impresso nella memoria collettiva, la vita di questo versatile interprete è sempre stata avvolta in un’aura di mistero. Ma chi era, di fatto, il mitico Reggie Nalder?