Uno sguardo cinico e disincantato si concentra principalmente sui numerosi paradossi che prendono vita nel momento in cui le diverse realtà ci vengono mostrate l’una dopo l’altra. Si ride molto, si ride quasi dall’inizio alla fine, durante la visione di War in Vienna. Eppure, a ben guardare, ciò che ci viene mostrato è piuttosto inquietante. Alla Viennale 2022, sezione Österreich real.
Die Weltmaschine è un vero e proprio inno alla vita, alla libertà e all’arte in tutte le sue forme. Erni Mangold si è rivelata la protagonista perfetta, si potrebbe addirittura affermare che il ruolo della protagonista sia stato scritto proprio pensando a lei. Uno dei primi film a cui ha preso parte Christoph Waltz.
Vivace, ironico, variopinto e incredibilmente vivo, Super-8-Girl Games rappresenta perfettamente tutta la freschezza di due sguardi limpidi e desiderosi di trovare e sperimentare nuovi linguaggi cinematografici. Seppur amatoriali, i filmati girati in super 8 hanno sempre esercitato un grande, grandissimo fascino sia su spettatori che su cineasti. Ursula Pürrer e Hans Scheirl lo hanno dimostrato ancora una volta.
La Esperanza, girato in Super8, è un documentario che non lascia nulla all’immaginazione, che testimonia fedelmente ciò che accade dall’altra parte del mondo, che ci mostra immagini dolorose e che, attraverso i racconti di chi è coinvolto in prima persona in questo “percorso di rinascita”, dà vita a un affresco sincero ed esaustivo della vita di un popolo che ancora paga le conseguenze di anni di dittatura.
Christian Berger mette in scena importanti questioni morali senza mai porsi in modo giudicante. E il suo Raffl può essere meritatamente definito un lungometraggio vivo e pulsante, un lungometraggio semplice e complesso allo stesso tempo. Un lungometraggio senza tempo.
Grande assente alla 78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Ulrich Seidl è un regista da cui ci si aspetta molto. Persino quando si tratta di vedere uno dei suoi primi film. E infatti, anche nel caso di Der Ball – realizzato nel 1982 – il grottesco e il ridicolo che si evincono dalle immagini che ci vengono mostrate divengono immediatamente i protagonisti assoluti.
Luci, colori, stravaganti costumi e situazioni fortemente paradossali divengono dunque il marchio di fabbrica di questo prezioso e originale Canale Grande. Friederike Pezold non ha paura di osare, di dire la sua, di “urlare” la sua rabbia – sempre con un gradito tocco di ironia e autoironia – contro la società odierna, contro un latente maschilismo e contro ciò che è diventato il mondo delle telecomunicazioni. Alla Diagonale 2021.
I like to be in America – cortometraggio d’esordio del regista Houchang Allahyari – non vuole essere nulla di più e nulla di meno: un allegro e frizzante esperimento al fine di poter muovere i primi passi nel mondo del cinema.
La celebre Uhrturm sorveglia placida la capitale stiriana. Numerosi giovani vengono intervistati circa il loro quotidiano, le loro impressioni e la politica. Ognuno di loro ci mostra un diverso punto di vista. Ognuno di loro vive a modo suo la pittoresca città di Graz. Tutto questo accade nel documentario Losgelassen – Jugend in Graz di Rene Brueger, che va a completare il programma della prossima Diagonale 2021 – sezione Sehnsucht 2020 – Eine kleine Stadterzählung.
Chi è la vittima e chi il carnefice, alla fine dei giochi, in questa singolare versione dei fatti messa in scena da Angela Summereder? Al di là di come siano andate realmente le cose, nessuno è realmente senza macchia nel presente Zechmeister. E, in fin dei conti, il dito viene puntato soprattutto contro una società ipocrita e perbenista, pronta ad accusare chiunque gli capiti a tiro, pur di vedere da lontano quali conseguenze nasceranno da determinate azioni.