Just be there è una preziosa testimonianza di una delle tante manifestazioni della Bellezza in senso ampio. Un documentario realistico, poetico e contemplativo allo stesso tempo, che ha reso immortali momenti ormai appartenenti al passato. Alla Diagonale’22.
Rosa Friedrich è riuscita a rendere Wander un lungometraggio vivo e pulsante, sincero e appassionato, in cui immagini di ragazzi che riposano sul prato, che fanno suonare i fili d’erba come se fossero strumenti musicali, che riescono a convivere serenamente con gli animali diventano la sua più grande peculiarità. Alla Diagonale’22.
In Good Life Deal la regista Samira Ghahremani ha colto ogni più sottile sfumatura del rapporto tra i due protagonisti. Le ambientazioni si distinguono per colori allegri e accesi, la casa in cui i due vivono è piccola ma accogliente, le strade del loro quartiere sono pulite e pittoresche e ricordano quasi il set di un film. Tutto troppo perfetto? Indubbiamente. Alla Diagonale’22.
In Jet Lag, le immagini filmate dalla macchina da presa di Zheng Lu Xinyuan acquisiscono immediatamente un significato profondo e stratificato e si sviluppano su due (non troppo) distinti livelli spazio-temporali.
A Little Love Package è un film fatto di immagini, sapori, sensazioni. Il sapore di un uovo sodo a colazione mangiato da Nikolaus, proprietario del Café Weidinger. Immagini mozzafiato di un drone che riprende terre lontane. Una visita al museo. Un breve ritorno al proprio paese di origine. Un affettuoso omaggio alla splendida città di Vienna, che Gastón Solnicki ci presenta quasi come un luogo sospeso nel tempo.
La stanza è molto spaziosa, il divano decisamente comodo, gli argomenti trattati spesso eccessivamente spinosi. Ma è proprio questo il senso di Mutzenbacher: far sì che ognuno possa immedesimarsi in chi solitamente viene fortemente giudicato, sentendosi a sua volta vulnerabile e cercando di comprendere dinamiche tutt’altro che semplici.
Non ha paura Kurdwin Ayub di osare e di sperimentare nuovi linguaggi cinematografici. Questo, d’altronde, è ciò che ha sempre fatto anche nelle sue precedenti opere. In Sonne, dunque, la regista si sente finalmente libera anche di sviluppare e approfondire tematiche a lei vicine secondo la prospettiva di adolescenti che vivono in una grande capitale europea, ma le cui origini sono sparse in tutto il mondo. Cosa significa, dunque, il concetto di patria?
Con Rimini, Ulrich Seidl, ancora una volta, ci regala uno spietato ritratto del mondo in cui viviamo, in cui a nessuno è dato di salvarsi, in cui non v’è speranza alcuna per un futuro migliore, in cui vecchie canzoni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale riecheggiano ancora per i corridoi di una squallida casa di riposo e fanno da triste leit motiv nella vita di ognuno di noi.
For the Many – The Vienna Chamber of Labour rappresenta un fondamentale documento per quanto riguarda la storia della città di Vienna. Un imponente, arguto ed esaustivo affresco di una realtà che ha grande importanza nella vita di tutti i giorni. Un film essenziale, che, insieme ai precedenti lavori del regista, ci dà quasi l’idea di uno dei tanti volumi di un’enciclopedia sulla storia contemporanea dell’Austria che Wulff sta pian piano scrivendo.