Rubikon non è un film che punta tutto su effetti speciali o su particolari scene d’azione. Ciò a cui Leni Lauritsch ha dato vita è più che altro un riuscito e spesso adrenalinico Kammerspiel in cui vengono tirate in ballo anche importanti questioni morali. In che modo siamo responsabili della salute del nostro pianeta? Quanto è importante pensare alla salvaguardia del bene comune? E, soprattutto, cosa ne sarà dei nostri figli?
Le immagini parlano da sé, durante la visione di It works II. Non v’è bisogno di null’altro, nemmeno di ridondanti didascalie. E infatti, bisogna riconoscere a Fridolin Schönwiese una spiccata sensibilità nel raccontarci le storie di Gerald, Michael e Valentin.
Il messaggio arriva forte e chiaro. E un profondo pessimismo fa immediatamente da protagonista assoluto. Hardly Working rientra appieno nei canoni e nello stile delle opere del collettivo Total Refusal e attraverso una messa in scena del tutto originale e soggettiva traccia un sincero e tristemente realista affresco del mondo in cui viviamo. Alla Viennale 2022.
Neue Fenster è una sorta di “ritorno alle origini”, quando ancora bisognava familiarizzare con questa nuova, bizzarra invenzione che era il cinematografo. Proprio come la luce del proiettore illumina lo schermo, anche la luce che entra dalle nuove finestre a casa di vom Gröller sta per offrirci non uno, ma tanti nuovi spettacoli. Alla Viennale 2022.
Bildwerden ci mostra come tutto col passare del tempo si trasforma. Bildwerden è arte, bellezza, armonia. Una vera e propria dichiarazione d’amore al mondo dell’arte, ma anche una celebrazione del processo di creazione in sé. Un sincero e appassionato omaggio a Isolde Maria Joham e alle sue vivaci e variopinte opere. Alla Viennale 2022.
Elfriede Jelinek – Language unleashed. Già dal sottotitolo del documentario si riesce a intuire come Claudia Müller, al fine di tracciare un fedele ritratto dell’autrice, sia partita proprio dall’uso della lingua che quest’ultima ha fatto in tutte le sue opere. Una lingua libera da ogni convenzione, coraggiosa e spesso spiazzante. Proprio come l’approccio registico adottato da Müller in questo suo film. Alla Viennale 2022.
Blind Date si distingue immediatamente non soltanto per un approccio estremamente diretto e realistico, ma anche per una sorta di malinconia di fondo, che, insieme a un gradito tocco di ironia, dà vita a un’opera che ci mostra innanzitutto la breve storia di due solitudini. Alla Viennale 2022.
In Will have been gli ambienti vengono osservati con estremo rispetto, vengono valorizzati in ogni loro aspetto da poche, semplici carrellate e dettagli. Nostalgia, ma anche una gradita ironia fanno da protagonisti, mentre Lilli Breuer-Guttmann ci racconta di suo padre, l’artista viennese Heinz Frank. Alla Viennale 2022.
Family Dinner è un piccolo, raffinato horror che attinge a piene mani da quanto realizzato in passato, ma che cerca ad ogni modo la sua strada attraverso una storia semplice e lineare, dove raffinate percezioni e sensazioni fanno costantemente da protagoniste assolute. Alla Viennale 2022.
Con Matter out of Place, come sovente accade con le opere di Nikolaus Geyrhalter, ci troviamo di fronte a qualcosa di imponente, di magneticamente meraviglioso. Di fronte a qualcosa che, tuttavia, con le sue immagini studiate fin nel minimo dettaglio ci fa conoscere da vicino un problema più che mai urgente. Alla Viennale 2022.