Aiuto, ho ristretto la Prof! è un film dal respiro internazionale che si ispira palesemente al cinema d’intrattenimento statunitense contemporaneo e che punta molto anche su una copiosa distribuzione all’estero. Eppure, nonostante ciò, non possiamo non notare un approccio quasi televisivo che, insieme a effetti speciali talvolta eccessivamente posticci, rende il tutto facilmente dimenticabile.
Nessuno è realmente innocente in Life eternal. E così come vengono a galla antiche colpe risalenti al passato, pian piano si scopre anche che chi inizialmente avevamo considerato come un personaggio del tutto negativo, in fondo in fondo ha anche un lato tenero e affettuoso.
The Story of Technoviking si concentra sì sul mitico personaggio protagonista di un video diventato virale già da diversi anni, ma, al contempo, indaga a fondo sul fenomeno odierno dei social media, su quanto gli stessi influiscano sulle nostre vite e su come – spesso e volentieri anche inconsapevolmente – sia semplice, oggi, diventare “famosi”.
Rapportarsi all’amore – e, soprattutto, capire il vero significato dello stesso – non è affatto facile per Charlie e i suoi amici. Stesso discorso vale per l’erotismo, da loro considerato quasi un antidoto alla noia, ma che, di fatto, pervade con una pulsante, implicita tensione l’intero Beautiful Girl.
Il contemplativo Paradise Threatened si presenta fin da subito come un prodotto del tutto singolare, quasi come una visita virtuale a un museo contenente le preziose opere del fotografo Heinrich Kühn, tra i più importanti precursori del modernismo.
Leggero come una piuma, Nachtaktiv si presenta come uno dei lavori più completi e introspettivi di Tim Oppermann, che non vuole assolutamente dare risposte definitive, e che si conferma perfettamente in linea con la produzione cinematografica austriaca e con il suo sguardo sempre attento nei confronti dei più giovani.
Una straordinaria sensazione di calma pervade l’intero The Sea you have to love. E questo particolare andamento contemplativo, si fa specchio di una realtà a rischio che, un domani, proprio a causa dell’inquinamento dei mari, potrebbe rischiare di scomparire per sempre.
In G_girls.Ginny, abbinato al cortometraggio G_girls.Gracie, vediamo un’urbanizzazione estremamente presente e prepotente, per una città in cui non è affatto facile vivere. Eppure, la giovane protagonista, dal canto suo, sembra ancora mantenere quella freschezza, quel candore e quella ingenuità tipiche della sua età.
G_girls.Gracie è un vero e proprio piacere per gli occhi. Le animazioni, magnetiche, ci fanno immediatamente sentire parte della vita della protagonista, diventando, a nostro modo, suoi confidenti. E, non per ultima, a essere trattata alla stregua di un vero e proprio personaggio: la città. Una città le cui forme severe e spigolose e i suoi colori cupi stridono con la fragilità di Gracie.
In La piccola grande Voce – lungometraggio per la televisione diretto da Wolfgang Murnberger nel 2015 – i buoni sentimenti, alla fine – e come si può ben immaginare – trionfano sempre. E lo fanno, spesso e volentieri, in modo quasi forzato, con snodi narrativi eccessivamente repentini. Talmente repentini da perdere quasi del tutto di credibilità.