Author Archives: Marina Pavido

warning-triangle-2011-virgil-widrich-recensione-review-kritik

WARNING TRIANGLE

Warning Triangle gioca sapientemente con pochi, semplici elementi che rappresentano, al contempo, dei veri punti cardini della storia del cinema, mai del tutto obsoleti, ma sempre attuali e accattivanti. E così, inevitabilmente, notiamo anche una sottile ironia, insieme a una sincera riverenza nei confronti non soltanto dei film qui citati, ma anche nei confronti di tutta la settima arte.

vista-mare-2023-gutweniger-kofler-recensione-review-kritik

VISTA MARE

In Vista Mare tutto ci viene mostrato “da dietro le quinte”. I lavoratori sono i grandi protagonisti di questo interessante documentario di Julia Gutweniger e Florian Kofler. Inquadrature perfettamente statiche – veri e propri quadri che, nell’insieme, creano un’armonia visivamente accattivante – si sono rivelate la giusta soluzione per mostrarci una realtà solo apparentemente idilliaca. Al Locarno Film Festival 2023.

outer-space-1999-tscherkassky-recensione-review-kritik

OUTER SPACE

In Outer Space Peter Tscherkassky ci ha dimostrato nuovamente come il cinema stesso possa assumere ogni volta connotazioni diverse, come un film, attraverso un sapiente montaggio, possa diventare un’opera del tutto nuova, come sia facile plasmare immagini preesistenti a proprio piacimento. E così, dunque, questa sua opera si rivela immediatamente un film fortemente provocatorio, quasi dissacrante nei confronti della settima arte stessa.

how-to-disappear-2020-total-refusal-recensione-review-kritik

HOW TO DISAPPEAR

Sparatorie, ma anche momenti di attesa fanno, in How to disappear, da protagonisti assoluti. Una totale assenza di musiche ci mostra le situazioni rappresentate in tutta la loro brutalità e insieme a inquadrature spesso ribaltate ci fa capire come la guerra stessa (a prescindere dai contesti in cui la si consideri) sia qualcosa di totalmente innaturale. Il collettivo Total Refusal, dunque, ancora una volta ha colpito nel segno.

flosserei-auf-der-salza-1927-kofinger-recensione-review-kritik

FLÖSSEREI AUF DER SALZA

Il regista Karl Köfinger si è sempre dimostrato piuttosto coraggioso quando si trattava di sperimentare nuovi linguaggi e nuovi modi di intendere il cinema, pur adattandosi, in parte, ai canoni dell’epoca. Questo suo Flösserei auf der Salza, dunque, può essere considerato, oggi come oggi, uno dei suoi lavori più insoliti e coraggiosi, prezioso documento del passato e della storia del cinema austriaco.

funny-games-u.-s.-2007-michael-haneke-recensione-review-kritik

FUNNY GAMES U.S.

In Funny Games U.S., Michael Haneke ci ha mostrato soprattutto come determinate dinamiche, anche a distanza di diversi anni, non siano mai cambiate. La società altoborghese, ma anche la violenza gratuita e, soprattutto, il potere della messa in scena vengono riproposte in modo fedele rispetto a quanto già era stato messo in scena, dieci anni prima, in Funny Games.

mr.-pim-s-trip-to-europe-das-notizbuch-des-mr.-pim-vienna-rossa-rotes-wien-red-vienna-cinema-austriaco

VIENNA ROSSA E IL MONDO DI MR. PIM

A partire dagli anni Venti, in Russia si sperimentavano nuovi modi di messa in scena attraverso un uso innovativo del montaggio. Da tale fermento artistico fu influenzato anche il regista Franz Rossak nel realizzare Mr. Pim’s Trip to Europe. Il film era stato concepito come film di propaganda per il partito socialdemocratico della Vienna Rossa. Realtà e finzione, ma anche vecchio e nuovo si incontrano, qui, per dar vita a qualcosa di totalmente innovativo per l’epoca e con ben precise finalità.

erwin-and-julia-1990-erwin-und-julia-spielmann-recensione-review-kritik

ERWIN AND JULIA

In Erwin and Julia, ognuno dei protagonisti sembra, di fatto, non riuscire mai a coronare i propri sogni. Malgrado tutte le potenzialità della città di Vienna. Erwin, Wolf, ma anche Claudia e Karin vivono quasi in una sorta di limbo, perfettamente consci di cosa vogliano diventare, ma in qualche modo impossibilitati a raggiungere i propri obiettivi. E se i loro stessi obiettivi fossero, in realtà, soltanto delle mere illusioni?