Vi presento Toni Erdmann è il film che non ci si aspetta. Si tratta, forse, di una commedia? Di un film drammatico? Della storia di un tanto tenero quanto complesso rapporto padre-figlia? Di una profonda indagine sociale in cui ci viene mostrato come il capitalismo sembra definitivamente essersi impossessato delle nostre vite? Probabilmente, ognuno di questi elementi.
Morto nella notte tra il 29 e il 30 maggio, circondato dai familiari nella sua casa di Vienna, Peter Simonischek aveva presentato soltanto pochi mesi fa in anteprima alla Berlinale il suo ultimo film: Measures of Men. Follemente innamorato del teatro, l’attore era divenuto una vera e propria leggenda in patria, divenendo famoso anche a livello internazionale grazie al lungometraggio VI presento Toni Erdmann (Maren Ade, 2016).
Peter va sulla Luna è tutto sommato un divertente, variopinto e a tratti adrenalinico lungometraggio per tutta la famiglia. Un film dal respiro internazionale che, tuttavia, sia per quanto riguarda lo script che per la realizzazione dei disegni in computer grafica, risente molto del confronto con altri film d’animazione realizzati nel frattempo in tutto il mondo. Alla Diagonale’22.
Biest è stato realizzato con un budget molto basso. Eppure, nonostante ciò, Stefan Müller è riuscito a mettere in scena un piccolo lungometraggio complessivamente dignitoso, seppur con qualche ingenuità di fondo.
In The Interpreter è proprio l’elemento della lingua uno dei fattori chiave che mettono in scena il rapporto non solo tra due uomini, ma, in senso lato, tra due intere nazioni, in cui una delle due ha un forte debito nei confronti dell’altra.