Particolarmente curato nelle ambientazioni e sufficientemente attento per quanto riguarda i tormenti d’amore dei due giovani protagonisti, Mozart si distingue per una regia che, tuttavia, avrebbe necessitato di maggior vicinanza ai personaggi stessi, al fine di rendere al meglio i loro drammi interiori derivati dalle difficili scelte da compiere. In concorso al Festival di Cannes 1956.
L’ultimo Atto di Georg Wilhelm Pabst è il racconto della fine di un’epoca che, tuttavia, avrebbe provocato, anche a distanza di molti anni, numerose conseguenze. Sporadici momenti ironici servono ad attenuare la drammaticità degli eventi. Una particolare cura ed eleganza nella messa in scena rendono il tutto straordinariamente carico di pathos.
Eroica rientra nei canoni dei Wiener Film, in cui costumi sfarzosi e il mondo dell’alta borghesia divengono attori principali. Eppure, questo importante film di Kolm-Veltée mostra una spiccata personalità, si concentra principalmente sul genio di Beethoven ed evita sapientemente ogni possibile cliché.
La Casa dell’Angelo, fortunato lungometraggio firmato Karl Hartl del 1948 e liberamente tratto dal romanzo La Melodia di Vienna, scritto da Ernst Lothar nel 1946 è una saga famigliare che si presenta anche come fedele ritratto di circa sessant’anni di storia austriaca e che ben riesce a mixare i due differenti punti di vista – quello dello stesso Hartl, così come il punto di vista espresso nel romanzo originario.
Vera e propria icona del cinema austriaco e internazionale, Oskar Werner, oltre che per il suo grandissimo talento, era noto anche per il suo carattere deciso e a volte irascibile. Malgrado la sua prematura scomparsa, egli, ancora oggi, viene ricordato come una delle personalità più interessanti degli scorsi decenni, nell’ambito della settima arte.