Vi presento Toni Erdmann è il film che non ci si aspetta. Si tratta, forse, di una commedia? Di un film drammatico? Della storia di un tanto tenero quanto complesso rapporto padre-figlia? Di una profonda indagine sociale in cui ci viene mostrato come il capitalismo sembra definitivamente essersi impossessato delle nostre vite? Probabilmente, ognuno di questi elementi.
di Xaver Schwarzenberger voto: 6.5 Xaver Schwarzenberger e sua moglie Ulrike – autrice della sceneggiatura – lasciano volutamente aperti determinati interrogativi e fanno di una sottile ambiguità di fondo un… Read more »
Se, da un lato, Twinni ci sembra, registicamente parlando, un po’ naïf, ecco che è soprattutto una fotografia curatissima e dai toni prevalentemente pastello a riportarci immediatamente negli anni Ottanta, per una serie di immagini poetiche e nostalgiche senza mai risultare eccessive o stucchevoli.
In Half a Life di Nikolaus Leytner, di fianco a una chiara impostazione prettamente televisiva, vengono sollevate ben più complesse questioni morali riguardanti la rabbia, il rancore, un enorme dolore e, non per ultimo, uno straziante senso di colpa.
Se The Trouble with being born – per la regia di Sandra Wollner – da un lato, rivela una buona padronanza del mezzo cinematografico, dall’altro, finisce per rivelarsi un film sostanzialmente inconcludente, che non sempre gioca bene le molte carte a sua disposizione.
Con una buona dose di ironia e altrettanta di polemica nei confronti del servizio sanitario nazionale (e non solo), Come sweet Death di Wolfgang Murnberger vede nel suo protagonista – impersonato dal comico Josef Hader – una sorta di eroe involontario, un uomo apparentemente stanco della vita, che altro non fa che darsi all’alcool e al fumo, al fine di dimenticare la propria solitudine. Il regista, dal canto suo, non esita a calcare la mano nel mostrarci il peggio della società senza risparmiarci proprio nulla.