Smother non ha nulla da invidiare a quanto realizzato in passato nell’ambito del cinema horror e pur facendo di visioni, allucinazioni e percezioni il proprio cavallo di battaglia, si concentra prevalentemente sul dramma personale della protagonista, classificandosi come un profondo e mai banale lungometraggio sulla genitorialità. Alla Diagonale’23.
Amore a Salisburgo risente eccessivamente di una messa in scena televisiva, con tanto di colori sgargianti, inquadrature eccessivamente sovraesposte, frequentissime panoramiche della suggestiva città di Salisburgo e dialoghi talmente banali e prevedibili, da scoraggiare sin dai primi minuti qualsiasi spettatore inizialmente incuriosito.
Nobadi, terza regia dell’attore Karl Markovics, ha tutto il sapore di una storia senza tempo, di una storia universale, pregna di un forte simbolismo e all’interno della quale i due bravi protagonisti sono costretti inevitabilmente a fare i conti con loro stessi e con i loro difficili vissuti. Il tutto per un lavoro di straordinaria maturità artistica.
In Murer: Anatomy of a Trial, Christian Frosch, nel mettere in scena il processo al criminale nazista Franz Murer con una regia composta e giustamente misurata, punta, dichiaratamente, il dito contro la propria nazione e contro la società austriaca di ieri e di oggi.