In questo suo importante La Primavera di Christine Mirjam Unger ha fatto in modo che tutto si sviluppasse su due distinti livelli: da un lato ci sono la guerra, la povertà, la città distrutta e l’esercito. Dall’altro c’è Christl con la sua curiosità nei confronti del mondo e la sua gioia di vivere.
La mitologia greca ha trovato, in Alkeste – Die Bedeutung, Protektion zu haben, un’ideale declinazione, per una storia d’amore e morte ambientata in una ruvida – ma estremamente poetica – Vienna degli anni Settanta. Ed ecco che l’Alcesti di Euripide viene qui messa in scena in modo mai banale o scontato, con un approccio registico che ricorda a tratti la Nouvelle Vague francese.