La Casa dell’Angelo, fortunato lungometraggio firmato Karl Hartl del 1948 e liberamente tratto dal romanzo La Melodia di Vienna, scritto da Ernst Lothar nel 1946 è una saga famigliare che si presenta anche come fedele ritratto di circa sessant’anni di storia austriaca e che ben riesce a mixare i due differenti punti di vista – quello dello stesso Hartl, così come il punto di vista espresso nel romanzo originario.
Ne Il terzo Uomo di Carol Reed, Vienna viene rappresentata con un duplice volto che può essere associato ora a Holly Martins, ora a Harry Lime. La Vienna di Martins è una Vienna “di facciata”, dove la cultura è ostentata e dove lo straniero, accolto con cordialità, viene guardato costantemente con sospetto. Dall’altro canto, la Vienna di Lime è una Vienna sotterranea, popolata più da ombre che da luce. La Vienna dell’illegalità, del crimine, la Vienna meno nota, ma che, ugualmente, è più che mai viva e pulsante.