Christian Berger mette in scena importanti questioni morali senza mai porsi in modo giudicante. E il suo Raffl può essere meritatamente definito un lungometraggio vivo e pulsante, un lungometraggio semplice e complesso allo stesso tempo. Un lungometraggio senza tempo.
Jesus von Ottakring, brillante opera prima di WIlhelm Pellert, punta il dito contro una società ipocrita e perbenista, che tende pericolosamente a emarginare chi considerato “diverso”, che a tutti i costi cerca un capro espiatorio per attribuirgli tutte le colpe del mondo, ma che, al contempo, ha un disperato bisogno di una guida, di qualcuno da idolatrare.