Diviso in quattro capitoli – Ombre, Corno, Sangue e Fuoco – Hagazussa – La Strega presenta al proprio interno un vero e proprio crescendo, per una serie di suggestioni visive, a cui il costante bordone musicale – a opera del gruppo MMMD – fa da indubbio valore aggiunto.
Tutto è sospeso in una dimensione senza tempo, in Vergiss Sneider!, mediometraggio di diploma di Götz Spielmann. E di fianco a un cupo umorismo di fondo, di fianco a un tanto velato quanto vibrante erotismo, di fianco a personaggi le cui ossessioni sono portate all’estremo, vediamo una messa in scena di impronta teatrale che si rifà chiaramente al teatro dell’assurdo, senza disdegnare lo stesso Roman Polanski o persino i film di fantascienza della gloriosa Hollywood degli anni Cinquanta e Sessanta.
Un film, il presente You bet your Life, che punta tutto sull’interiorità del suo protagonista e che, dunque, vede una regia adattarsi allo stesso, con frequente uso di macchina a spalla e un montaggio frenetico atto a indicarci le sue inquietudini interiori.
Grande assente alla 76° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Ulrich Seidl non è riuscito a presentare in tempo Wicked Games, sua ultima fatica. Eppure, il controverso cineasta austriaco è ormai di casa al Lido. Basti pensare che la sua notorietà a livello internazionale è stata ufficialmente raggiunta nel 2001, anno in cui ha presentato in concorso Canicola, che si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria.
In Departure ogni singolo elemento è carico di un forte simbolismo e, allo stesso tempo, riesce ad arrivare allo spettatore in modo diretto, parlando un linguaggio universale, classificandosi come una vera e propria apologia dei veri valori e della libertà.