In Das Manifest, Antonis Lepeniotis, attraverso un tanto ricercato quanto minimalista lavoro di regia, ha messo in scena un mondo in cui non v’è considerazione alcuna per l’essere umano e per la sua libertà. Un mondo in cui è una spietata forza di polizia a dire a tutti i costi l’ultima parola. Un mondo in cui non v’è apparentemente speranza alcuna per un futuro migliore e all’interno del quale ci si sente come racchiusi in un vero e proprio circolo vizioso.
Con una buona dose di ironia e altrettanta di polemica nei confronti del servizio sanitario nazionale (e non solo), Come sweet Death di Wolfgang Murnberger vede nel suo protagonista – impersonato dal comico Josef Hader – una sorta di eroe involontario, un uomo apparentemente stanco della vita, che altro non fa che darsi all’alcool e al fumo, al fine di dimenticare la propria solitudine. Il regista, dal canto suo, non esita a calcare la mano nel mostrarci il peggio della società senza risparmiarci proprio nulla.