Under the endless Sky è un piccolo e poetico cortometraggio che nella sua apparente semplicità ha trovato la giusta soluzione per rendere l’idea di ciò che è stato il mondo della giovane regista. Pochi, essenziali tratti blu stanno a rappresentare, di volta in volta, un’immagine diversa. Un giallo vivace e orgoglioso fa, nel frattempo, da sfondo. I colori della bandiera dell’Ucraina ci raccontano, così, una storia estremamente intima e personale. Alla rassegna Sotto le Stelle dell’Austria 2023.
Serviam – I will serve colpisce immediatamente grazie alle inquadrature (tutte realizzate rigorosamente a camera fissa) del cortile della scuola, ma anche degli interni, così freddi e perfettamente in ordine da trasmettere subito un certo disagio. La voce di una bambina recita una preghiera. Nel collegio la vita sembra trascorrere tranquilla e senza eventi particolarmente degni di nota. La sensazione che, tuttavia, qualcosa di terribile stia per accadere, ci accompagna dall’inizio alla fine. Alla rassegna Sotto le Stelle dell’Austria 2023.
Forte di un’animazione sì essenziale e minimalista, ma anche estremamente variopinta e ricca di dettagli, Frida und Sisi Partner in Crime di Regine Kafaeder è un’opera estremamente libera, viva e pulsante nella sua breve, ma efficace durata. Alla rassegna Sotto le Stelle dell’Austria 2023.
Issues with my other Half è un film estremamente attuale e sorprendente. Non soltanto le numerose potenzialità del cinema, ma anche – e soprattutto – fattori esterni che hanno fatto sì che noi stessi non siamo più come eravamo soltanto pochi anni fa fanno qui (quasi) da protagonisti assoluti. Alla rassegna Sotto le Stelle dell’Austria 2023.
Concepito come un vademecum minimalista, Living together, l’ultimo documentario del regista Thomas Fürhapter, mostra, attraverso un intelligente uso della macchina da presa statica, una serie di diapositive di rara intensità.
The Fox potrebbe inizialmente sembrare uno dei tanti (troppi?) film che mettono in scena uno speciale rapporto di amicizia tra uomini e animali. E nel momento in cui ci si approccia a storie del genere, il rischio di dar vita a qualcosa di eccessivamente retorico è più che mai alto. Adrian Goiginger, fortunatamente, è riuscito a evitare tali errori, concentrandosi prevalentemente sui traumi infantili del giovane protagonista. Alla Diagonale’23.
Andreas Horvath ci ha mostrato con inquadrature semplici ma essenziali qualcosa di ben preciso. E così, questo interessante Zoo Lock Down si rivela immediatamente un documentario estremamente attuale e necessario. Un’opera semplice e raffinata allo stesso tempo che di uno studiato minimalismo fa il suo cavallo di battaglia. Alla Diagonale’23.
First Snow of Summer, pur soffrendo di un’eccessiva retorica e di una scarsa originalità e puntando eccessivamente sull’emotività, indubbiamente si lascia guardare e, impeccabile nella sua estetica, tenta a suo modo di lasciare il segno all’interno del panorama cinematografico nazionale. Alla Diagonale’23.
La macchina da presa di Evelyne Faye segue i suoi protagonisti nelle loro attività quotidiane, lasciando che gli stessi, di quando in quando, si confidino con lei, raccontando la loro normale quotidianità, i loro sogni, i loro bisogni, le loro speranze. Un’atmosfera tranquilla e rilassata, dall’andamento prevalentemente contemplativo, insieme a una fotografia dai colori pastello, è ciò che maggiormente caratterizza questo piccolo e prezioso The Way you shine. Alla Diagonale’23.
Alma & Oskar non è soltanto la genesi di alcune tra le opere pittoriche fondamentali del secolo scorso. Alma & Oskar è passione, desiderio, rabbia. Un lungometraggio estremamente raffinato nella sua messa in scena e che si lascia ispirare da quanto realizzato oltreoceano, pur mostrando una propria, marcata personalità. Alla Diagonale’23.