Un approccio maggiormente adatto al piccolo schermo è la prima cosa che salta agli occhi durante la visione di La Famiglia von Trapp – Una Vita in Musica, diretto da Ben Verbong. Una fotografia eccessivamente bruciata e sovraesposta, insieme a una sceneggiatura tendenzialmente piatta e che, forte anche – e soprattutto – di quanto scritto e girato in passato, sembra procedere quasi con il pilota automatico sono tra gli elementi più deboli dell’intero lavoro.
Il problema principale di un film come Ghosthunters – Gli Acchiappafantasmi, diretto da Tobi Baumann, è proprio questo: lo scadere, man mano che ci si avvicina al finale, nel patetico, con dialoghi eccessivamente forzati che vanno, così, a completare una sceneggiatura che, dopo tanti, tantissimi preamboli, trova una soluzione talmente semplificata da risultare pericolosamente frettolosa e decisamente raffazzonata.
Superworld – opera seconda dell’attore e regista Karl Markovics – mette in scena una vera e propria esperienza mistica, insieme alla riscoperta di un rapporto d’amore considerato, ormai da troppi anni, irrimediabilmente spento. Eppure, malgrado gli argomenti trattati, Markovics non vuole assolutamente esporre determinate tesi in merito, lasciando allo spettatore una grande libertà di interpretazione.