In Michael Berger – A Hysteria vediamo come i luoghi vengano messi costantemente in primo piano e, nella loro quasi irreale e talvolta inquietante tranquillità, facciano da scenario perfetto per le vicende raccontate nel frattempo dalla voice over. Alla Viennale 2022, sezione Österreich real.
Non c’è bisogno, in …a car… di particolari effetti speciali o virtuosismi registici. Carola Dertnig ha optato per un approccio semplice ed essenziale, il quale si è rivelato la soluzione vincente al fine di dar vita a un cortometraggio fortemente ironico e autoironico.
Make/Real è una delle tante possibili declinazioni del cinema che senza la storia del cinema non avrebbe potuto esistere. Un inno alla settima arte, ma anche alla modernità e a tutto ciò che un futuro prossimo potrebbe offrirci.
Il Rapinatore si concentra principalmente sul complesso mondo interiore del suo protagonista, sul suo costante bisogno di scappare, sulla sua difficoltà a integrarsi nella società e a condurre una vita normale.
Se il presente Aufschneider si distingue immediatamente per una scrittura e un approccio registico prettamente televisivi, tutto scorre in modo complessivamente lineare. Ogni singolo evento, ogni singola storia dei personaggi sono in qualche modo collegati tra loro. Spesso e volentieri, però, anche in modo eccessivamente prevedibile.
Tutto è grigio, in The Future will not be capitalist. Il cemento – spesso lasciato a vista – impera ovunque. E l’essere umano, dal canto suo, come reagisce? Immersi nelle loro frenetiche attività, i lavoratori non sembrano nemmeno avere il tempo di scambiarsi qualche parola di quando in quando.
In the Bazaar of Sexes, secondo documentario della regista austro-iraniana Sudabeh Mortezai (conosciuta a livello internazionale per il lungometraggio Joy, già premiato alla Mostra del Cinema di Venezia 2018) ci racconta una realtà conosciuta da pochi, ossia quella dei matrimoni temporanei. Ma cosa sono, di fatto, questi matrimoni temporanei?