Surreale, bizzarro, ma anche tenero e piuttosto naïf, Drei Herren non è certamente un lungometraggio perfetto. Eppure, nonostante tutto, man mano che ci si avvicina al finale, ogni personaggio si rivela molto più complesso e ricco di sfaccettature di quanto inizialmente potesse sembrare.
Sarebbe riduttivo classificare Megacities come un semplice documentario. Megacities è in realtà molto di più. Megacities è un viaggio nelle più grandi città del mondo, un variopinto affresco che ci racconta per immagini le storie di chi vive ai margini della società.
Sunspots (ultimo cortometraggio prima dell’approdo al mondo dei lungometraggi firmato Barbara Albert e realizzato nel 1998), pur presentato un approccio registico decisamente sperimentale, somiglia straordinariamente a Nordrand – Borgo Nord, opera prima della cineasta, attrice e produttrice cinematografica viennese, diretto l’anno successivo.
Non si può uscire indenni dopo la visione di Models (così come, d’altronde, dopo ogni altra opera di Ulrich Seidl). Ed è proprio questo che lo stesso regista dichiaratamente vuole: colpire, scuotere, rapire lo spettatore senza paura che lo stesso si faccia troppo male.
Con The three postal Robbers, Prochaska, rivolgendosi volutamente a un pubblico di giovanissimi e attingendo a piene mani da quanto realizzato in passato, ha voluto mettere in scena un mondo in cui il bene trionfa sempre e comunque e all’interno del quale non vi sono realmente veri cattivi.