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di Melanie Liebheit e Gereon Wetzel
voto: 5
Farsi strada nel mondo della cucina, alla ricerca del proprio posto nel mondo. L’ipotetica tag-line del documentario She Chef potrebbe essere questa, sintetizzando il percorso formativo che Agnes Karrasch, 25enne austriaca, decide di intraprendere per coronare il suo sogno.
Il sogno di Agnes
La She Chef che dà il titolo all’ultimo documentario di Melanie Liebheit e di Gereon Wetzel è lo chef venticinquenne Agnes Karrasch, membro della brigata austriaca campione del mondo junior 2018 che, dopo l’apprendistato nel famoso ristorante viennese “Steirereck” prende armi e bagagli e parte per un ulteriore percorso formativo intenso di un anno nelle più prestigiose cucine d’Europa.
Farsi strada nel mondo della cucina, alla ricerca del proprio posto nel mondo. L’ipotetica tag-line di She Chef potrebbe essere questa, sintetizzando il percorso formativo che Agnes decide di intraprendere per coronare il suo sogno. Sfortunatamente lento, il documentario si limita a un girato da reality show, lasciando che sia la stessa protagonista a determinare la cifra moralistica del tutto, per un finale inaspettato che comunque non riscatta un prodotto che, tutto sommato, non ha nulla di nuovo da dire. Vediamo meglio perché.
In She Chef, dunque, le tappe scelte da Agnes sembreranno seguire, con il senno di poi, una sorta di percorso prima di vita e poi anche di cucina. Tappa numero 1: Bergisch Gladbach, Germania. Al Vendome di Joachim Wissler, è come giocare in casa, visto il tipo di cucina offerto e l’approccio, pragmatico e solido. Per di più, sembra proprio di vedere la famosa catena di produzione fordiana applicata alla cucina, con disciplina e ripetitività come ingredienti fondamentali. D’altronde, “per diventare chef 3 stelle bisogna sapere innanzitutto come si cucina il gulasch”. Ecco, appunto.
Superato questo scoglio (per lo spettatore, vista la totale assenza di eventi degni di nota che non siano la sigaretta post-pausa, fumata rigorosamente sulla porta di servizio), le ottime referenze ricevute fan ben sperare per la prossima tappa: Barcellona. Nella Costa Brava, l’ostacolo più grande sarà l’esatto opposto di quello della prima esperienza; e non si tratta della cucina geniale e tecnica di Oriol Castro, bensì del Coronavirus. Il periodo di studio e perfezionamento al Disfrutar di Barcellona sarà infatti interrotto per ben due volte dal lockdown che ha letteralmente stoppato il mondo, ormai 3 anni fa.
Costretta a rientrare a Vienna, questa tappa di She Chef è il classico “what if”, cosa sarebbe successo se non si fosse fermata la vita. Il ritmo della narrazione, complice la lingua spagnola, poco simpatica ad Agnes ma dal ritmo danzante, acquista velocità e colore, nonostante le interruzioni, gli aeroporti vuoti e le città deserte che, di certo, non evocano bei ricordi.
Parlando di deserto, come descrivere il contesto dell’ultima tappa, le isole Far Oer? Ospite di Koks, del giovane e visionario Poul Ziska, Agnes saprà calarsi alla perfezione nel microcosmo isolano che il selvaggio nord contempla, sintonizzandosi magnificamente sulle frequenze della filiera a portata di mano, del km anzi cm 0 e del dover, per forza di cose, sapersi adattare. Leggendario, in tal senso, l’uso del Land Rover anfibio quando piove a dirotto.
Sorprendentemente, nella tappa più controintuitiva ed apparentemente distante dalla protagonista, il significato di She Chef si fa finalmente sentire. La sagace scelta del titolo mette al centro non solo Agnes ma soprattutto i suoi valori e quello per il quale combatte: l’uguaglianza e la sostenibilità. Data per assodata la seconda, specie quando lei stessa va a nutrire i volatili färingi o a cercare i bivalvi sotto gli scogli, sarà proprio il sentirsi finalmente in primo piano in un ambiente ancora troppo maschile, a farle decidere di restare sull’isola.
Senza lode né infamia, She Chef è, fondamentalmente, un’occasione sprecata. Perché l’idea, per quanto interessante, non è portata ad assoluto compimento e non dà né spunti sui quali riflettere né motivi di conversazione. Abbiamo visto e seguito l’esperienza di una bravissima chef, simpatica e con i piedi per terra, che sgomita per essere presa sul serio anche e soprattutto in quanto chef donna. E quindi?
Titolo originale: She Chef
Regia: Melanie Liebheit, Gereon Wetzel
Paese/anno: Germania, Austria / 2023
Durata: 103’
Genere: documentario
Sceneggiatura: Melanie Liebheit, Gereon Wetzel
Fotografia: Gereon Wetzel
Produzione: Horse & Fruits, BKM, DFFF