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di Alfred Wiedenmann
voto: 6.5
Pièce teatrale in versione cinematografica, Giulia tu sei meravigliosa ha l’ironia bonaria e placida del romanzo di William Somerset Maugham sul quale è basata, con dialoghi taglienti ed una neanche troppo velata critica sociale sorprendentemente attuale. A tratti lento e prevedibile, riesce comunque a regalare espressioni iconiche, grazie alla voce e soprattutto al pensiero della protagonista, una credibilissima Lili Palmer. In concorso al Festival di Cannes 1952.
Amori in teatro
Tratta dal romanzo La Diva Julia di William Somerset Maugham, la commedia Giulia tu sei meravigliosa, frutto di una co-produzione franco-austriaca, è stata presentata per la prima volta in concorso al Festival di Cannes 1962.
La protagonista di Giulia tu sei meravigliosa è, ovviamente, Julia (Lilli Palmer, appunto) attrice di teatro esperta e di grande impatto, spesso diretta dal marito Michael (Charles Boyer, latin lover per antonomasia), e indiscussa protagonista delle notti del West-End londinese. Ed è proprio il continuo riproporsi delle dinamiche familiari anche sul posto di lavoro, e viceversa, a fare sì che la relazione si incastri tra gli scogli della noia e della ripetitività. Abbastanza prevedibilmente, in una Londra tutta “luci del varietà” e auto a Piccadilly Circus, l’attrice valuta, prima, l’idea di sedurre un amico di famiglia, desistendo, per cedere poi alle lusinghe di un giovane Jean Sorel, nei panni di un elegante ed intraprendente contabile del teatro, follemente innamorato di lei. Senza stupore alcuno, le cose non andranno secondo i piani.
Inizia con queste premesse la commedia di Alfred Weidenmann, regista tedesco famoso anche per aver diretto numerosi episodi del mitico L’Ispettore Derrick. Nella sua brillante regia di Giulia tu sei meravogliosa alcuni elementi del Wiener Film sono presenti più che mai, nonostante il “fare film alla viennese” fosse già passato di moda. Il genere, infatti, è esistito solamente per qualche decade, tra gli anni venti e cinquanta, con un apice praticamente a metà percorso. Essenzialmente codificabile come una combinazione di commedia, film romantico e melodramma in costume, era solito mettere al centro della narrazione la Vienna storica, usando un tipo di intrattenimento leggero per incoraggiare un esame storico-politico più profondo della società rappresentata.
Tassonomicamente parlando, ci siamo eccome. Certo, in Giulia tu sei meravigliosa è l’ambiente londinese a giocare un ruolo di primo piano, ma la commedia dolceamara con i suoi personaggi appartenenti a diverse realtà è ben rappresentata, soprattutto nel triangolo che si viene a creare tra Julia, Tom e un’attrice alle prime armi, che mette in discussione il colpo di fulmine iniziale.
La colonna sonora, composta da R.A Wilhelm, gioca un ruolo di primo piano, scandendo tempi comici e scene intense, come se la vita di Julia fosse un continuum tra palco e realtà: anche in questo caso, un omaggio/richiamo al Wiener Film, elevando la musica a personaggio in carne ed ossa, capace di influenzare la narrazione. Menzione d’onore allo sceneggiatore Leo Metzenbauer, eclettico illustratore e decoratore, specializzato in scenografie incentrate proprio sulla musica classica le quali, giusto per chiudere il cerchio, hanno contribuito a dare una patina viennese ad una città altrimenti molto diversa.
Concludendo, Giulia tu sei meravigliosa accende un interessante riflettore sugli usi e costumi della società dell’epoca e lo fa mettendo in scena una rappresentazione semplice, senza sottotrame o colpi di scena, dando ben più importanza alle parole e ai dialoghi, in maniera attuale e credibile.
Titolo originale: Julia, du bist zauberhaft
Regia: Alfred Wiedenmann
Paese/anno: Austria, Francia / 1962
Durata: 97’
Genere: commedia, sentimentale
Cast: Lilli Palmer, Charles Boyer, Jean Sorel, Jeanne Valérie, Ljuba Welitsch, Tilly Lauenstein, Charles Regnier, Thomas Fritsch, Herbert Fux, Hanna Ehrenstrasser, Gustaf Elger, Sylvia Lydi, Friedrich Neubauer, Fritz Puchstein, Herta Risawy, Peter Schmidberger, Otto Schmöle, Fritz Weiss, Karin Baal, Dietmar Schönherr
Sceneggiatura: Guy Bolton, Pascal Jardin, Eberhard Keindorff
Fotografia: Werner Krien
Produzione: Production de l’Etoile, Wiener Mundus-Film