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Il grande attore Karl Merkatz (1930 – 2022), che nel corso della sua lunga e prolifica carriera ha prestato il suo volto a numerosi personaggi al cinema, in teatro e in televisione, è stato un vero e proprio volto iconico del cinema austriaco. A pochi mesi dalla sua scomparsa, vogliamo rendergli questo omaggio.
Un talento poliedrico
L’enigmatico sorriso di Karl Merkatz, vero e proprio mito del nuovo cinema austriaco, ha smesso di essere tale il quattro dicembre del 2022, un mese circa dopo aver toccato quota 92 primavere. Talento poliedrico e dall’inconfondibile espressione, resterà per sempre legato alle due serie televisive che lo hanno portato alla ribalta, Ein echter Wiener geht nicht unter e Der Bockerer. Nato nell’industriale Wiener Neustadt nel 1930, Merkatz inizia a mostrare una certa manualitá con l’arte portando a termine un apprendistato in falegnameria. Solo successivamente inizierá la sua formazione teatrale, prendendo lezioni a Vienna, Zurigo e Salisburgo dove, nel 1955, concluderà a pieni voti il percorso. È l’inizio di un lungo cursus honorum, ricco di successi e riconoscimenti, speso tutto tra palco, piccolo e grande schermo.
La formazione: il teatro
Autentica bottega dove potersi recare per imparare il mestiere, alla stregua della falegnameria familiare a Karl Merkatz, il teatro rappresenta il suo grande amore. Gli ingaggi ottenuti per calcare le scene tedesche di Colonia, Amburgo e Monaco fanno il paio con la ribalta nazionale di Salisburgo, Klagenfurt ed ovviamente Vienna, per un totale di circa 200 ruoli in altrettante rappresentazioni. A conti fatti, si tratta di un periodo particolarmente significativo per Merkatz perché, oltre ad avviare la sua carriera di attore, il 1956 sarà anche l’anno del matrimonio con Martha, madre delle due figlie Gitta e Josefine. A proposito di amore, quello dell’attore per la pièce Aspettando Godot, rivoluzionaria opera di Beckett, è stato più volte dichiarato dallo stesso Karl. Non a torto, diremmo noi.
Il successo: la televisione
Il debutto sul piccolo schermo avviene nel 1966, con una piccola parte nella fortunata serie tedesca Polizeifunk ruft. Proprio i telefilm saranno di grandissima importanza per la sua carriera di attore, tanto che la famosissima Ein echter Wiener geht nicht unter (traduzione libera di “Un vero viennese non si arrende mai”) lo consegnerà di diritto nell’olimpo dei piú iconici personaggi di lingua tedesca. Questa geniale produzione ORF, andata in onda dal 1975 al 1979, racconta uno spaccato di vita del ceto medio viennese, con protagonista la famiglia Sackbauer, residente nel quartiere operaio di Favoriten. Edmund Sackbauer detto “Mundl” é il tirannico padre, magistralmente interpretato proprio da Karl Merkatz, che cerca di destreggiarsi con problemi di tutti i giorni, siano essi l’affitto, il mutuo o le liti coniugali. Nei 24 episodi che la serie comprende, la figura del viennese tipico viene tratteggiata con sapienza mediante un uso massiccio ma coerente del dialetto, comprensibile in tutta la nazione dal Burgenland al Vorarlberg, e dal carattere del protagonista, dispotico e costantemente arrabbiato. Lo humor capitolino, amato ed odiato al contempo, trova negli incidenti e nelle crisi che attanagliano Mundl/Merkatz il suo acume, dando anche un’inaspettata svolta umoristica alla serie. A certificare ulteriormente l’iconicitá di queste crisi sono le conseguenti battute del protagonista diventate, con l’avvento di internet, dei mantra per sempre impressi in alcuni meme, autentiche immagini sacre dei giorni nostri.
La conferma: il cinema
Il salto dalla DACH (paesi europei di lingua tedesca) alla ribalta internazionale non tarderà arrivare ed infatti, solamente due anni dopo la fine della saga degli Sackbauer, Karl Merkatz sarà il protagonista di un lungometraggio ambientato negli anni del nazionalsocialismo. Der Bockerer, versione cinematografica del 1981 di una pièce teatrale di Ulrich Becher e Peter Preses, narra la storia del macellaio Karl Bockerer durante il periodo 1938-1945. Il contraltare creato dal tema e dallo stile comunicativo, lo stesso umorismo viennese di cui sopra, è di grande impatto e vedere il protagonista interpretato da Merkatz cercare di capirci qualcosa in questa sua nuova vita fa ridere e riflettere al tempo stesso. Apolitico per “partito” preso, rifiuta infatti di aderire ad un regime nel quale non si riconosce e, soprattutto, del quale non comprende le decisioni, come per esempio il dover rinnegare a tutti i costi gli amici ebrei e socialisti. Con questo film, che avrá oltretutto svariati seguiti, Karl Merkatz si conferma interprete per eccellenza del Wiener Schmäh, divertente e malinconico, brillante e cupo. Eccellenza che verrà confermata con il premio a miglior attore al Festival di Mosca del 1982 e con l’onore di rappresentare l’Austria agli Oscar, pur senza entrare nella cinquina in nomination.
Elogio
La carriera dell’attore durerà in tutto circa cinquant’anni, tutti spesi in un grandissimo gioco di equilibri tra televisione, cinema e soprattutto palcoscenico. Dai grandi classici messi in scena, principalmente, nei teatri di Salisburgo e di Vienna ai thriller televisivi austro-tedeschi, Karl Merkatz ha saputo dar corpo e credibilità a qualsiasi tipo di ruolo, prediligendo i drammi ma senza mai disdegnare la risata, rendendo i suoi lavori immortali. E se non fossimo stati costretti a scriverne un elogio, un semplice ricordo post-mortem, ne avremmo probabilmente tessuto le lodi per tanti anni a venire, impostando l’articolo sull’immortalità di Karl Merkatz, vera e non simbolica.