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ATTILA HÖRBIGER – NON SOLO JEDERMANN

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Una carriera rispettabile e numerose controversie hanno reso la vita di Attila Hörbiger paragonabile a un vero e proprio romanzo, anche se oggi l’attore viene ricordato principalmente per il suo straordinario talento e per gli indimenticabili personaggi che ha saputo regalarci nel corso degli anni.

Voce calda e fisico prestante

Uno dei pilastri del teatro e del cinema austriaco dello scorso secolo. Una figura imponente e una voce calda ed espressiva che ha sempre trasmesso una grande sicurezza di sé. Una storia d’amore – quella con l’attrice Paula Wessely – durata più di cinquant’anni. Stiamo parlando del grande attore Attila Hörbiger, fratello dell’altrettanto noto Paul, divenuto un simbolo del panorama culturale austriaco del Novecento. Una carriera rispettabile e numerose controversie hanno reso la vita di Attila Hörbiger paragonabile a un vero e proprio romanzo, anche se oggi l’attore viene ricordato principalmente per il suo straordinario talento e per gli indimenticabili personaggi che ha saputo regalarci nel corso degli anni, a partire da Jedermann, protagonista dell’omonima opera teatrale di Hugo von Hofmannstahl.

Nato a Budapest il 21 aprile 1896, Attila Hörbiger si trasferì a Vienna, insieme ai suoi genitori, nel 1903. Per la prima volta ebbe modo di interessarsi al mondo della recitazione quando frequentò lo Stiftsgymnasium St. Paul. Il suo debutto in teatro avvenne, però, soltanto pochi anni dopo, ossia nel 1919 a Wiener Neustadt. Da quel momento in avanti, Attila iniziò a viaggiare in tournée a Stoccarda, a Bolzano, a Bad Ischl, a Praga e naturalmente a Vienna, dove entrò a far parte dell’ensemble del Theater in der Josefstadt nel 1928 e dove rimase fino al 1949, entrando a far parte, l’anno successivo, dell’ensemble del Burgtheater fino al termine del suo incarico nel 1975.

Divenuto ormai una leggenda in ambito teatrale, Attila Hörbiger impersonò dapprima dal 1935 al 1937, poi dal 1947 al 1951 il ruolo di Jedermann in occasione del Festival di Salisburgo. Secondo il regista Max Reinhardt, la sua fu la migliore interpretazione del ruolo del protagonista dell’opera di Hofmannstahl. Il ruolo del controverso e avido Jedermann (che ultimamente è stato impersonato anche da suo nipote, l’attore Cornelius Obonya), alle prese con la Morte che vuole richiamarlo al giudizio divino era perfettamente in linea con molti altri ruoli da lui impersonati nel corso degli anni. Grazie, infatti, alla sua fisicità e alla sua presenza scenica l’attore ha spesso impersonato ruoli di antagonisti, di avventurieri o, comunque, di uomini dalla forte personalità.

Ciò accadeva in teatro, così come al cinema, dove Hörbiger prese parte a numerose pellicole a partire dalla fine degli anni Venti e fino ai primi ani Ottanta, recitando spesso anche insieme alla sua seconda moglie Paula Wessely, sposata nel 1935 dopo l’annullamento del matrimonio con la cantante lirica Consuelo Martinez e con la quale fondò addirittura una casa di produzione: la Vienna-Film GmbH. Tra i film a cui Attila Hörbiger prese parte ricordiamo in particolare Il grande Amore (1931), unico film girato in Austria dal grande Otto Preminger, Cuori in Burrasca (Josef von Báky, 1939), Freunde (E. W. Emo, 1945), Die kluge Marianne (Hans Thimig, 1943) e La Casa dell’Angelo, diretto da Karl Hartl nel 1948 e tratto dal romanzo La Melodia di Vienna di Ernst Lothar.

Durante la Seconda Guerra Mondiale e, soprattutto, a causa della salita al potere di Hitler molti artisti furono costretti a emigrare. Questo, però, non fu il caso di Attila Hörbiger e di sua moglie. L’uomo, infatti, aveva aderito al partito nazionalsocialista e insieme alla Wessely (la quale, al contrario, non si era mai schierata a favore di Adolf Hitler e aveva addirittura aiutato alcuni suoi amici di origine ebraica a trovare lavoro durante la guerra) faceva parte della cosiddetta “lista dei più importanti artisti donati da Dio”, istituita da Hitler e da Goebbels. Uno dei più importanti film di propaganda a cui la coppia prese parte in questi anni fu il controverso Heimkehr, diretto da Gustav Ucicky nel 1941 e in cui veniva raccontata la storia di una donna perseguitata dal governo polacco, che cercava di organizzare proteste, occupandosi al contempo della casa e dei bambini.

Un altro evento che ha visto protagonista Attila Hörbiger – insieme a suo fratello Paul – durante la Seconda Guerra Mondiale è legato alla morte prematura e misteriosa del loro fratello Alfred, avvenuta il 31 luglio 1945, all’età di cinquantaquattro anni, presso una clinica universitaria di Innsbruck. Secondo Paul suo fratello fu assassinato, mentre secondo Attila si trattò di morte naturale. Vennero eseguite molte indagini sul caso e numerose autopsie, ma poi il tutto fu archiviato per mancanza di prove. Paul e Attila litigarono aspramente e si riappacificarono solo negli anni Sessanta.

Benché dopo la guerra sia Attila che sua moglie Paula furono sottoposto a numerosi interrogatori da parte della polizia per quanto riguarda il loro ruolo all’interno del partito nazionalsocialista, entrambi, anche nel dopoguerra, riuscirono a lavorare senza problemi, sia in teatro che al cinema e in televisione. Tra i lungometraggi maggiormente degni di nota a cui Attila Hörbiger prese parte da questo momento in avanti ricordiamo Spionage (Franz Antel, 1955), Der Meineidbauer (Rudolf Jugert, 1956), Man nennt es Amore (Rolf Thiele, 1961) e il film a episodi per la televisione Wahre Geschichten – frei erfunden, diretto da Herbert Fuchs nel 1980, nonché l’ultimo film a cui l’attore prese parte.

Negli ultimi anni della sua vita, Hörbiger si dedicò principalmente al teatro. Nel frattempo, continuò la sua felice vita coniugale con Paula Wessely nel pittoresco quartiere di Grinzig. Dal loro matrimonio nacquero tre figlie: Elisabeth (1936), Christiane (1938) e Maresa (1945), tutte e tre attrici. La sua avventurosa vita terminò il 27 aprile 1987, all’età di novantuno anni, a causa di un ictus.

Oggi Attila Hörbiger è sepolto in una tomba d’onore al Zentralfriedhof di Vienna, insieme a sua moglie, morta nel 2000. Con il suo poliedrico talento ha contribuito a scrivere un importante capitolo della storia del cinema e del teatro austriaco. Il pubblico non lo ha mai dimenticato.

Info: la scheda di Attila Hörbiger si iMDb