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Per quanto riguarda la nascita del cinema proletario austriaco, i documentari che ci mostrano non soltanto scioperi e proteste, ma anche eventi del calibro di cerimonie funebri si sono rivelati degli ottimi documenti storici atti a mostrarci la partecipazione del popolo a determinate manifestazioni, ma anche la considerazione che veniva dedicata alle diverse classi sociali.
La voce del popolo
Quando abbiamo parlato di cinema proletario austriaco, abbiamo accennato a come inizialmente il cinema documentario abbia contribuito a dare voce al popolo e a mostrarci il suo potere e il suo vivere il quotidiano durante cerimonie funebri di personalità di un certo calibro. Ciò accadeva, dunque, agli inizi degli anni Dieci, quando le case di produzione austriache iniziavano a muovere i primi passi e la maggior parte degli eventi pubblici venivano ancora filmati dalle case di produzione francesi Pathé e Lumière. La prima era specializzata soprattutto nella documentazione di eventi pubblici, quali manifestazioni sportive, eventi internazionali, scioperi, proteste, funerali di personalità di spicco o addirittura prime teatrali. La seconda, invece, si occupava in particolare di manifestazioni legate alla famiglia imperiale o a esponenti della nobiltà locale.
Documentare la realtà, tuttavia, era un evento di straordinaria rilevanza, sia in patria che all’estero (non dimentichiamo che molti di questi documentari venivano esportati anche al di fuori dei confini nazionali). Lo scopo principale era quello di far svolgere alle immagini lo stesso ruolo degli articoli di giornale. Così, dunque, sono nati i cinegiornali, proiettati nelle sale cinematografiche prima degli spettacoli veri e propri.
Tornando al nostro discorso iniziale, per quanto riguarda la nascita del cinema proletario austriaco, dunque, i documentari che, appunto, ci mostravano non soltanto scioperi e proteste, ma anche eventi del calibro di cerimonie funebri, dunque, si sono rivelati degli ottimi documenti storici atti a mostrarci la partecipazione del popolo a determinate manifestazioni, ma anche la considerazione che veniva dedicata alle diverse classi sociali.
Un evento particolarmente degno di nota, a tal proposito, sono stati i funerali dell’ex sindaco di Vienna Karl Lueger (1844 – 1910). Karl Lueger è famoso per l’approccio politico innovativo adottato, frutto di una crasi tra l’approccio liberale e quello conservatore, in cui particolare attenzione veniva dedicata anche alle classi meno abbienti. Tutta la popolazione, dunque, veniva coinvolta in prima persona nella sua politica, sebbene molte delle sue idee sono rimaste per molto tempo solo un’utopia. Così è stato, dunque, anche per i suoi funerali, documentati nel film Der Trauerzug Sr. Exzellenz des Bürgermeisters Dr. Karl Lueger. Nel presente documentario, girato quasi esclusivamente nel centro storico di Vienna, vediamo come la macchina da presa, posta in alto nella Piazza Santo Stefano, ci mostri il corteo funebre, per poi seguire il feretro fino al Zentralfriedhof. Al popolo viene prestata la giusta attenzione, ma qualche anno più tardi le cose sarebbero ulteriormente cambiate.
Nel 1913, infatti, sarebbe accaduto un evento che avrebbe toccato in modo ancor più personale le classi popolari viennesi. In questo anno, infatti, venne a mancare un importante esponente del partito socialdemocratico che, prendendo spunto dalla politica di Karl Lueger, prestò un’attenzione ancora maggiore alle classi meno abbienti: Franz Schuhmeier (1864 – 1913). Sostenitore della cosiddetta “politica dell’identità”, Schuhmeier sosteneva l’importanza dell’alfabetizzazione anche delle classi meno abbienti. Una delle principali opere da lui promosse, ad esempio, fu l’istituzione della Volksochschule Ottakring, che permetteva anche agli abitanti del quartiere periferico di Ottakring di fruire di un’istruzione superiore.
Proprio nel quartiere di Ottakring, dunque, ha preso il via il suo corteo funebre, documentato nel film Das Leichenbegängnis des Reichstagsabgeordneten Franz Schuhmeier, prodotto, appunto dalla Pathé. Interessante notare come nel presente documentario venga dedicata particolare attenzione proprio a quel popolo che Schuhmeier tanto amava. Non sono infrequenti, dunque, primi piani o immagini di spettatori che guardano incuriositi verso la macchina da presa. Una macchina da presa che, questa volta, viene posta allo stesso livello delle persone presenti al corteo e non più in alto, mostrandosi ancora di più vicina a ciò che veniva filmato e a tutti coloro che avevano preso parte all’evento. Il popolo iniziava finalmente a far sentire la propria presenza anche di fronte alla telecamera.
A soli tre anni di distanza, dunque, vediamo come il popolo abbia acquistato maggior consapevolezza di sé e dei propri diritti. Proprio a questi anni, dunque, è da ascriversi la nascita del cinema proletario austriaco, che ha svolto un ruolo altrettanto importante anche per quanto riguarda i film di finzione, realizzati solo qualche anno più tardi. Ma questa, ovviamente, è un’altra storia.