Una straordinaria calma e una ben gradita serenità pervadono il presente Vorfrühling am Attersee, pensato, come molti altri documentari turistici realizzati nei primi anni del Novecento, per attirare il maggior numero possibile di turisti in Austria e per dare all’estero un’immagine della nazione in cui il benessere era all’ordine del giorno.
A metà strada tra il prodotto pubblicitario vero e proprio e il documentario, Mariazell ci mostra per intero, in soli due minuti, la piccola cittadina tanto amata dagli austriaci, con tanto di focus sugli scorci più caratteristici del posto.
Non vediamo, in Louis van Beethoven un compositore all’opera. Non assistiamo al processo creativo che ha portato alla nascita di alcune delle suo più celebri composizioni. Non il risultato finale, ma ciò che, fondamentalmente, ha portato a esso. Un’idea indubbiamente vincente, che, tuttavia, ha reso il lungometraggio di Niki Stein un lavoro eccessivamente dispersivo, in cui il regista stesso ci appare troppo freddo nei confronti del suo protagonista e delle sue opere.
In Reichtum der Wälder Albert Quendler ci mostra ogni singolo processo a partire dall’abbattimento degli alberi, fino al trasporto della legna a bordo di una locomotiva. La sua macchina da presa si sofferma su ogni dettaglio, enfatizzando, al contempo, il valore dei materiali trattati e facendo sì che il documentario si distingua innanzitutto per un gradito lirismo e per una propria, ben marcata personalità.
A nome del consiglio di amministrazione della Fondazione Franz Grabner, la Diagonale è lieta di annunciare le nomination per il Premio Franz Grabner 2022.
Die Tat des Andreas Harmer è un noir estremamente raffinato, dove – proprio come nel 1926 ci aveva mostrato in Metropolis il grande Fritz Lang – la netta separazione tra il bene e il male viene ben rappresentata su due livelli dalle ambientazioni, siano esse, appunto, il seminterrato di un palazzo e le vie fognarie della città o un parco soleggiato in una calda giornata estiva.
In I soliti Ignoti colpiscono ancora – E una Banca rapinammo per fatal Combinazion una regia a volte maldestra e risvolti di sceneggiatura spesso prevedibili ci fanno provare nostalgia non solo per il celebre I soliti Ignoti di Mario Monicelli, ma anche per le commedie dirette dallo stesso Franz Antel in Austria tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta.
Vienna è più viva che mai in Symphonie Wien. Albert Quendler, dal canto suo, ha optato per un approccio registico estremamente innovativo, creando un riuscito mix tra cinema, danza, teatro e, ovviamente, documentario, senza avere paura di “giocare” con la settima arte, sfruttando ogni possibilità che la stessa ci offre.
Temi come la morte, la vita e il tempo che ci resta fanno da protagonisti assoluti. La nostra vita dipende spesso da come noi stessi la affrontiamo. One Left di Sebastian Doringer è un inno alla vita, un messaggio di speranza che si presenta a noi come una fresca brezza primaverile.
Nell’ambito dell’apertura del festival il 5 aprile, la Diagonale’22 assegnerà per la quindicesima volta il Großer Diagonale-Schauspielpreis 2022 per i servizi alla cultura cinematografica austriaca. La Diagonale è lieta di annunciare che il premio di quest’anno va a Branko Samarovski. L’attore di teatro, cinema e televisione riceverà il premio – un’opera d’arte di Constantin Luser – a Graz di persona.