
MERAN
Il breve documentario Meran, realizzato nel 1912 e prodotto dalla storica Sascha-Film, è considerato al giorno d’oggi uno dei più antichi e preziosi documentari della storia del cinema austriaco.
Il breve documentario Meran, realizzato nel 1912 e prodotto dalla storica Sascha-Film, è considerato al giorno d’oggi uno dei più antichi e preziosi documentari della storia del cinema austriaco.
Ritmi serratissimi, un montaggio impeccabile, un’apparente routine quotidiana che apre il lungometraggio stanno immediatamente a darci l’idea di un film d’azione al cardiopalma, data anche – e soprattutto – la particolare ambientazione scelta dal regista. E, di fatto, di azione in Cops ce n’è quanta ne vogliamo. Eppure, il presente lungometraggio non è solo questo.
La Diagonale è lieta di annunciare che i contratti di Sebastian Höglinger e Peter Schernhuber in qualità di direttori artistici del festival saranno prolungati fino al 2023 su richiesta dell’Assemblea Generale.
Da pochi giorni sono state annunciate le nomination ai Romy Awards 2021. Si tratta di uno dei premi cinematografici e televisivi più prestigiosi dell’Austria, istituiti nel 1990 dal quotidiano Kurier.
La celebre Uhrturm sorveglia placida la capitale stiriana. Numerosi giovani vengono intervistati circa il loro quotidiano, le loro impressioni e la politica. Ognuno di loro ci mostra un diverso punto di vista. Ognuno di loro vive a modo suo la pittoresca città di Graz. Tutto questo accade nel documentario Losgelassen – Jugend in Graz di Rene Brueger, che va a completare il programma della prossima Diagonale 2021 – sezione Sehnsucht 2020 – Eine kleine Stadterzählung.
La Vienna di Una Mano nell’Ombra è una Vienna buia, oscura, testimone dei più orrendi delitti, che, a suo tempo, Carol Reed era riuscito così bene a rappresentare ne Il terzo Uomo. E il regista Arthur Maria Rabenalt si è rivelato perfettamente all’altezza nel mettere in scena un efferato delitto, attingendo a piene mani ora dal cinema di Reed stesso, ora dall’Espressionismo tedesco, ora anche dalle iconiche figure di investigatori del calibro di Hercules Poirot o del Tenente Colombo.
Ci troviamo nel 1914. La Prima Guerra Mondiale era alle porte, così come la fine dell’Impero austro-ungarico. Importanti cambiamenti erano nell’aria. Eppure, la straordinaria tranquillità che si respira nel presente Lugano am Luganosee ha il potere di trasportarci quasi in un luogo fuori dal tempo, o, meglio ancora, in un luogo in cui il tempo stesso sembra essersi fermato.
Nonostante momenti poco convincenti dal punto di vista registico, per i temi trattati Lamorte si è rivelato sotto molti aspetti del tutto coraggioso e lungimirante, un piccolo fiore all’occhiello all’interno della filmografia di Xaver Schwarzenberger e di sua moglie Ulrike.
Controversa e affascinante, Nora Gregor incarna la perfetta immagine di una diva dei primi del Novecento che con grazia e stile è riuscita a conquistare i cuori di milioni di spettatori, entrando di diritto a far parte dell’Olimpo dei Grandi.
Le bizzarre situazioni messe in scena da David Schalko nella serie Me and the Others si presentano inizialmente come un puro divertissement: non sappiamo il motivo per cui il protagonista abbia la possibilità di esprimere questi desideri né tantomeno siamo a conoscenza di chi è in grado di rendere i suoi sogni reali. Poi, lentamente, la musica cambia. Alla Berlinale 2021.