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FALLING

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di Barbara Albert

voto: 7.5

In Falling, Barbara Albert, nel mettere in scena una forte nostalgia nei confronti del passato, insieme alla voglia di ritrovare sé stesse e i propri affetti, evita sapientemente di lasciarsi prendere la mano da un’eccessiva emotività, dimostrando un dovuto distacco e una matura lucidità nell’osservare da vicino le cinque protagoniste. Distacco e lucidità che, in questo caso, riescono a farci entrare piano piano sempre più in contatto con ogni singolo personaggio.

Le stagioni della vita

Il tempo che passa. L’inesorabile caducità della vita. Ricordi di giovinezza che, nonostante gli anni, appaiono ancora vivi e pulsanti. Al punto, spesso, da condizionare anche i giorni presenti. Non è la prima volta che la celebre cineasta Barbara Albert tenta di fotografare un presente destinato ben presto a svanire, per una stagione della vita giunta a una sua svolta essenziale. E se in Nordrand – Borgo Nord (1999) abbiamo assistito alle vicende di adolescenti che vivono delicati momenti di transizione in una straniante periferia di Vienna, ecco che in Falling (titolo originale: Fallen) la gioventù sembra immediatamente un ricordo (non troppo) lontano, che nel presente fa ancora sentire, a suo modo, il proprio peso. Nel bene e nel male.

Presentato in concorso alla 63° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia (2006), Falling mette in scena la storia (o le storie) di cinque donne che hanno da poco superato il trentesimo anno d’età. Cinque ex compagne di classe che, dopo anni, si ritrovano ai funerali di un loro ex professore, di una sorta di loro mentore, i cui insegnamenti hanno significato molto nella loro formazione personale.

E così, immediatamente, impariamo a conoscere le giovani protagoniste, ognuna apparentemente diversa dall’altra, ognuna con un importante passato in comune. Alex (Ursula Strauss) è una donna indipendente e dinamica che non riesce ad avere una relazione sentimentale stabile e che lavora come trainer per chi è in cerca di un lavoro. Nina (impersonata da Nina Proll, che proprio grazie a Barbara Albert e al suo Nordrand – Borgo Nord ha a suo tempo raggiunto la notorietà nazionale e internazionale) è incinta e senza lavoro, pronta a iniziare la sua nuova vita da mamma single. Carmen (Kathrin Resetarits) ha lavorato per anni come attrice a Berlino, per poi fare ritorno alla sua città, Vienna. Brigitte (Birgit Minichmayr) lavora come insegnante ed è colei che sembra maggiormente soffrire della morte del suo professore, in quanto ha avuto per anni una relazione con lui. Nicole (Gabriela Hegedüs), infine, si trova in libertà vigilata e approfitta dell’occasione per passare del tempo con sua figlia Daphne.

Cinque donne, dunque, per cinque differenti approcci alla vita. Che ne sarà di questo giorno che sembra trascorrere troppo in fretta? Le numerose istantanee che vengono man mano scattate e il bianco e nero dei paesaggi che, sporadicamente, si inserisce all’interno dei colori di cinque differenti personalità, stanno ulteriormente a sottolineare momenti destinati a svanire in men che non si dica. O anche a durare, a loro modo, per sempre.

E Barbara Albert, dal canto suo, nel mettere in scena questa forte nostalgia nei confronti del passato, insieme alla voglia di ritrovare sé stesse e i propri affetti, evita sapientemente di lasciarsi prendere la mano da un’eccessiva emotività, dimostrando un dovuto distacco e una matura lucidità nell’osservare da vicino le cinque protagoniste. Distacco e lucidità che, in questo caso, non rimandano affatto a una freddezza dello sguardo registico, ma che, in un sapiente lavoro di sottrazione all’interno del quale sono assai frequenti momenti di forte impatto emotivo (vedi, su tutti, la scena in cui le cinque donne corrono insieme spensierate o quando, dopo il suo arresto, Nicole abbraccia la figlia, riscoprendo un legame assai più forte di quanto gli iniziali conflitti ci avessero fatto credere), riescono a farci entrare piano piano sempre più in contatto con ogni singola protagonista.

Con un approccio del genere, dunque, Falling è inevitabilmente destinato a crescere. E nulla ha da invidiare al precedente Nordrand – Borgo Nord. Al contrario, uno sguardo, se vogliamo, ancor più maturo si rivela pressoché perfetto nel fotografare una stagione cruciale della vita, tra estremi saluti, matrimoni a cui si prende parte praticamente per caso, ma dove si incontrano a sorpresa vecchi amori, sbronze, litigate, malinconia e teneri riavvicinamenti. Ancora una volta, dunque, Barbara Albert ha fatto centro. Ancora una volta, diventiamo un tutt’uno con la storia. E tra una festa e l’altra, tra una folle corsa, un pianto e una risata di pancia, ci fermiamo a osservare, in silenzio, gli alberi mossi dal vento. Immagine di un momento che, almeno nella nostra mente, sembra destinato a durare per sempre.

Titolo originale: Fallen
Regia: Barbara Albert
Paese/anno: Austria, Germania / 2006
Durata: 88’
Genere: drammatico, corale
Cast: Nina Proll, Ursula Strauss, Birgit Minichmayr, Kathrin Resetarits, Gabriela Hegedüs, Ina Strnad, Georg Friedrich, Darina Dujmic, Angelika Niedetzky, Simon Hatzl, Christian Strasser, Erich Knoth, Noemi Fischer, Fritz Hammel, Hary Prinz, Dieter Hermann, Arzu Nabavi
Sceneggiatura: Barbara Albert
Fotografia: Bernhard Keller
Produzione: Coop99 Filmproduktion, ZDF Arte, ORF

Info: la scheda di Falling su iMDb; la scheda di Falling sul sito della Coop99 Filmproduktion