Arricchito da sporadici inserti di animazione, Gipsy Queen lascia molte domande aperte e non dà volutamente definitive risposte allo spettatore. Ma, al contrario, man mano che ci si avvicina al finale, assume sempre più una connotazione simbolica e a tratti surreale.
Die Revolution frisst ihre Kinder ci racconta un importante capitolo della storia del Burkina Faso con l’insolita forma del mockumentary, per un lavoro assai complesso e stratificato in cui arte e politica si intrecciano in continuazione, fondendosi inevitabilmente l’una con l’altra, senza lasciare allo spettatore il tempo di rendersi conto di dove finisca la messa in scena e dove inizi la realtà.