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di Betty Blitz
voto: 8
Chi siamo? Quanto sono destinate a durare nel tempo le tracce che lasciamo su questo mondo? Night Fly di Betty Blitz vede un modo totalmente nuovo di osservare la realtà che ci circonda, per una maniera del tutto soggettiva di considerare non soltanto una singola città, ma – più in generale – il mondo intero, con la sua costante urbanizzazione e la incalzante nascita di nuovi, singolari universi, interrogandosi sul senso delle cose, ma senza voler dare a tutti i costi precise risposte in merito.
Un’insolita Vienna
Una passeggiata notturna attraverso le strade di Vienna. Cosa c’è di meglio? Eppure, ci sono modi e modi di osservare e considerare il panorama che ci circonda, sebbene abbiamo avuto modo di vederlo e di viverlo più e più volte. A tal proposito, la regista e videoartista Betty Blitz, con il suo Night Fly – inserito, in seguito alla cancellazione della Diagonale 2020, all’interno del programma Diagonale 2020 – Die Unvollendete – ha sperimentato un modo tutto nuovo di osservare Vienna e di porsi fondamentali interrogativi riguardanti l’essenza stessa di ciò che ci circonda, attraverso immagini girate rigorosamente in Super8, di grande impatto e potenza visiva.
Inizialmente, ci è difficile distinguere ciò che appare sullo schermo. Sarà per una luce eccessivamente bruciata, sarà perché soltanto vagamente riusciamo a riconoscere delle forme a noi familiari. Eppure, dopo pochi secondi, ecco magicamente comparire quella che sembrerebbe l’immagine di un edificio a testa in giù. Perché, di fatto, la macchina da presa di Betty Blitz si è concentrata principalmente sull’asfalto delle strade di Vienna e sul riflesso di palazzi, lampioni, alberi e impronte, per poi, successivamente, svilupparlo in negativo, regalandoci, così, una serie di quadri astratti pregni, al contempo, di un profondo significato. Chi siamo? Quanto sono destinate a durare nel tempo le tracce che lasciamo su questo mondo?
Al via, dunque, una serie di macchie nere su una superficie bianca, fortemente sovraesposta. Solo sporadicamente, piedi di passanti la vanno a intaccare facendo, di quando in quando, capolino sullo schermo. A un certo punto possiamo intravedere anche un edificio a pianta circolare, che tanto sta a ricordare il bel palazzo sede dell’antico Cinema Urania. Il tutto per una Vienna che non ci saremmo mai aspettati di vedere e che – grazie anche a un essenziale e volutamente ripetitivo commento musicale firmato David M Schuh – ci appare, qui, totalmente diversa.
Grazie al sapiente sguardo di Betty Blitz, l’asfalto delle strade viennesi non è stato mai così luminoso, non ha mai trasmesso un così forte senso di libertà, come nel presente Night Fly. Il tutto per un modo totalmente nuovo di osservare la realtà che ci circonda, per un modo del tutto soggettivo di considerare non soltanto una singola città, ma – più in generale – il mondo intero, con la sua costante urbanizzazione e la incalzante nascita di nuovi, singolari universi. Così, semplicemente, interrogandosi sul senso delle cose, ma senza voler dare a tutti i costi precise risposte in merito.
Tutto questo, in Night Fly, viene messo in scena in meno di tre minuti. Eppure, non serve nient’altro per completare un’opera così piccola ma così potente allo stesso tempo. Nemmeno superflue didascalie che, in questo caso, altro non farebbero che smorzare i toni dell’intero lavoro. Una piccola e preziosa opera che va ulteriormente ad arricchire la vasta produzione austriaca nell’ambito del cinema sperimentale e che fa da ulteriore conferma del talento della giovane Betty Blitz, in grado di modellare e di ridisegnare la realtà che ci circonda in modo del tutto personale, innovativo e mai scontato.
Titolo originale: Night Fly
Regia: Betty Blitz
Paese/anno: Austria / 2019
Durata: 3’
Genere: sperimentale
Sceneggiatura: Betty Blitz
Fotografia: Betty Blitz
Produzione: Betty Blitz