In Children below Deck vediamo un profondo senso di colpa che si tramanda di generazione in generazione e che nemmeno gli anni che passano potranno mai attutire. Ma, forse, soltanto guardando in faccia il passato stesso – magari anche attraverso vecchie fotografie che, pian piano, prendono forma sullo schermo assumendo, dapprima, i tratti di un disegno a matita – si può tentare, in qualche modo, di sanare la cosa. O forse no?
Se, durante la visione di Omsch, da un lato veniamo affascinati da una storia tenera e genuina come quella messa in scena, dall’altro non possiamo fare a meno di notare come, man mano che ci si avvicina al finale, l’intero lavoro risulti alquanto autoreferenziale.
Nel presente The first Sea sembra davvero esserci poco spazio per gli adulti. Tutto viene raccontato a dimensione di bambino e, nell’insieme, assume pian piano i toni del cinema di François Truffaut o, meglio ancora, di Abbas Kiarostami.