Homemad(e) è una preziosa testimonianza di un mondo che era e di un mondo che è. Un viaggio all’interno della storia viennese del Novecento, per una serie di immagini, volti e testimonianze di chi, memore di un passato a tratti doloroso, ha deciso di raccontarsi e di raccontare una Vienna che sta per entrare in un nuovo millennio.
Dämonische Leinwände non vuole assolutamente prendersi sul serio, non vuole aggiungere nulla a quanto realizzato in passato, ma si presenta – se si può dire – come una vera e propria dichiarazione d’amore dedicata a uno dei generi cinematografici più amati di tutti i tempi. Il tutto anche con una gradita dose di umorismo.
Una straordinaria sensazione di calma pervade l’intero The Sea you have to love. E questo particolare andamento contemplativo, si fa specchio di una realtà a rischio che, un domani, proprio a causa dell’inquinamento dei mari, potrebbe rischiare di scomparire per sempre.
Robin’s Hood è riuscito a tracciare un affresco il più possibile esaustivo e appassionato di una realtà sconosciuta ai più. Il tutto per un lavoro pulito e ben calibrato, con diversi momenti di tensione che si alternano a scene ben più “leggere”. Degno ricordo di una realtà che, purtroppo, è svanita fin troppo presto.